Diocesi: card. De Donatis (Roma) al Papa, “lettera è un dono prezioso”

“Un dono prezioso che giunge al compimento del cammino pasquale, ai Primi Vespri della Solennità della Pentecoste, in cui riviviamo l’effusione dello Spirito sulla Chiesa nascente”. Così il card. Angelo De Donatis, vicario generale del Papa per la diocesi di Roma, definisce la lettera inviata ieri da Papa Francesco alla sua diocesi. “Le siamo riconoscenti per la testimonianza di paternità e di vicinanza nei confronti di noi sacerdoti e del popolo santo fedele di Dio – prosegue il cardinale – che ha dimostrato anche in questo difficile tempo di pandemia. Abbiamo trovato grande conforto e sostegno nel poter pregare con Lei e nell’ascoltarLa spezzare il pane della Parola nella messa quotidiana e nelle catechesi settimanali. Nel silenzio assordante delle nostre strade e delle nostre piazze, le Sue parole e i Suoi gesti di portata profetica, hanno risuonato nel mondo intero trasmettendo speranza e fiducia anche a tanti non credenti”. Rievocando la meditazione dello scorso 27 marzo, pronunciata dal Santo Padre sul sagrato della basilica di San Pietro illuminato dalle fiaccole, il vicario riprende il racconto biblico della barca in balia della tempesta: “Al timone di questa imbarcazione, agitata dalle onde – si legge infatti –, oltre alla presenza del Maestro, abbiamo riconosciuto la guida paterna e rassicurante del Successore di Pietro che ci ha confermato nella fede in un momento di disorientamento. Grazie per aver raccolto le confidenze, gli sfoghi e le richieste dei nostri presbiteri e per averle presentate al Signore nella Sua preghiera di supplica e di ringraziamento”. “Confidiamo nella Sua guida saggia e ispirata dallo Spirito”, scrive ancora De Donatis. “Seguendo la Sua esortazione – conclude –, ci lasceremo ‘sorprendere anche dal nostro popolo fedele e semplice, tante volte provato e lacerato, ma anche visitato dalla misericordia del Signore. Che questo popolo ci insegni a plasmare e temperare il nostro cuore di pastori con la mitezza e la compassione, con l’umiltà e la magnanimità della resistenza attiva, solidale, paziente e coraggiosa, che non resta indifferente, ma smentisce e smaschera ogni scetticismo e fatalismo’. Grazie Santità, perché ci invita a guardare al futuro con quella fiducia che nasce dallo sguardo di fede”.

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