Papa Francesco: Angelus, “se litighiamo in famiglia non finisca la giornata senza fare la pace”

“Il Figlio di Dio ha voluto aver bisogno, come tutti i bambini, del calore di una famiglia. Proprio per questo, quella di Nazaret è la famiglia-modello, in cui tutte le famiglie del mondo possono trovare il loro sicuro punto di riferimento e una sicura ispirazione”. Lo ha detto il Papa prima della recita dell’Angelus dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano, invitando a “riscoprire il valore educativo del nucleo familiare: esso richiede di essere fondato sull’amore che sempre rigenera i rapporti aprendo orizzonti di speranza. In famiglia si potrà sperimentare una sincera comunione quando essa è casa di preghiera, quando gli affetti sono profondi e puri, quando il perdono prevale sulle discordie, quando l’asprezza quotidiana del vivere viene addolcita dalla tenerezza reciproca e dalla serena adesione alla volontà di Dio”. In questo modo, ha aggiunto, “la famiglia si apre alla gioia che Dio dona a tutti coloro che sanno dare con gioia. Al tempo stesso, trova l’energia spirituale di aprirsi all’esterno, agli altri, al servizio dei fratelli, alla collaborazione per la costruzione di un mondo sempre nuovo e migliore; capace, perciò, di farsi portatrice di stimoli positivi; evangelizzatrice con l’esempio di vita”. “È vero, in ogni famiglia ci sono dei problemi, e a volte anche si litiga”, ha osservato Francesco, ma “siamo umani, siamo deboli, e tutti abbiamo a volte questo fatto che litighiamo in famiglia. Io vi dirò una cosa: se litighiamo in famiglia, che non finisca la giornata senza fare la pace”. E poi, ha ribadito, “in famiglia ci sono tre parole, tre parole da custodire sempre: ‘permesso’, ‘grazie’, ‘scusa’” perché se “nell’ambiente familiare ci sono queste tre parole, la famiglia va bene”.

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