Papa Francesco: “ognuno di noi è unico e insostituibile nella storia”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Siamo portatori di una grande ricchezza, che non dipende da quante cose abbiamo, ma da quello che siamo: dalla vita ricevuta, dal bene che c’è in noi, dalla bellezza insopprimibile di cui Dio ci ha dotati, perché siamo a sua immagine, ognuno di noi è prezioso ai suoi occhi, ognuno di noi è unico e insostituibile nella storia! Così ci guarda Dio, così ci sente Dio”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della messa in occasione della IV Giornata mondiale dei poveri, alla quale ha partecipato una rappresentanza di persone povere ed indigenti, insieme ai volontari che li accompagnano e ad esponenti delle realtà caritative che li assistono quotidianamente. “Troppe volte, guardando alla nostra vita, vediamo solo quello che ci manca e ci lamentiamo di quello che ci manca. Allora cediamo alla tentazione del ‘magari!…’: magari avessi quel lavoro, magari avessi quella casa, magari avessi soldi e successo, magari non avessi quel problema, magari avessi persone migliori attorno a me!… Ma l’illusione del ‘magari’ ci impedisce di vedere il bene e ci fa dimenticare i talenti che abbiamo. Sì, tu non hai quello, ma hai questo, e il ‘magari’ fa sì che dimentichiamo questo. Ma Dio – ha aggiunto – ce li ha affidati perché conosce ognuno di noi e sa di cosa siamo capaci; si fida di noi, nonostante le nostre fragilità. Si fida anche di quel servo che nasconderà il talento: Dio spera che, malgrado le sue paure, anche lui utilizzi bene quanto ha ricevuto. Insomma, il Signore ci chiede di impegnare il tempo presente senza nostalgie per il passato, ma nell’attesa operosa del suo ritorno. Quella brutta nostalgia, che è come un umore giallo, un umore nero che avvelena l’anima e la fa guardare sempre indietro, sempre agli altri, ma mai alle proprie mani, alle possibilità di lavoro che il Signore ci ha dato, alle nostre condizioni…, anche alle nostre povertà”.

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