Parte da Roma una campagna di evangelizzazione per contrastare la “desertificazione” della fede cristiana

Gruppi di leader, provenienti da diversi continenti, si riuniscono da domani nella Capitale: insieme tracceranno un percorso per portare il messaggio di Cristo nei vari ambiti della vita quotidiana

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Cattolici, ma anche pentecostali. Oltre cento leader di movimenti religiosi, nati dal basso, tra la gente, provenienti da diversi continenti, si ritroveranno da domani a Roma. Insieme per rilanciare un tempo di evangelizzazione. Prima, faranno il punto della situazione, partendo da un dato. Poco più del 32% della popolazione mondiale professa la fede in Cristo. Qualsiasi fede cristiana. Un dato che rende l’idea della secolarizzazione. Anzi, della “desertificazione” che vive la fede cristiana.
Partendo da questo dato svilupperanno una serie di riflessioni per capire come rilanciare un’azione per portare nel mondo la buona Novella. Gli organizzatori dell’iniziativa si danno un check point: il 2033. Esattamente i duemila anni dalla morte di Cristo. Intendono così capire quale sarà, in un anniversario così rilevante, la presenza dei cristiani nel mondo. In questi dieci anni, si avvia un percorso condiviso tra le fedi, un cammino da fare.

La missione dell’evangelizzazione. Le equipe dei leader provengono dalla Germania, dall’Argentina, dagli Stati Uniti, dall’Italia, dal Canada e dall’India. Alcuni di loro hanno avuto l’ispirazione del Movimento Carismatico, ma non tutti. Molti sono laici, altri pastori appartenenti al mondo protestante. Gli incontri prevedono sette sessioni. Si partirà dalla visione per definire l’impegno per la prossima decade. Quindi, spazio all’ascolto di Dio e tra i partecipanti, fino a definire i modelli di collaborazione. “Intendiamo fare una promozione dell’evangelizzazione e di discepolato missionario, ispirato anche dalla cultura dell’incontro di Papa Francesco – spiega Henry Cappello, presidente di Caritas in Veritate -. Il lancio è proprio adesso per fare anche memoria dei dieci anni del suo pontificato. Lui ci ha mandato un messaggio di incoraggiamento, che essenzialmente sottolinea l’importanza dell’unità tra cristiani. Auspica anche un cammino di unità in Gesù. Faremo tutto il possibile per promuovere una cultura dell’incontro. Nei prossimi dieci anni abbiamo un’opportunità unica”.

La diffusione della secolarizzazione. Cuore dell’incontro è il Vangelo di Matteo, il brano in cui Gesù affida agli apostoli la missione di andare nel mondo ed evangelizzare. “Eppure duemila anni, nel mondo, solo una persona su tre crede in Cristo. Vogliamo portare loro la gioia di un incontro personale con Gesù. E c’è ancora un altro dato di cui terremo conto. Nel 1900 l’82% di cristiani vivevano nel Nord del Mondo. Nel 2020 questo dato si è ridotto al 32%. Quando Benedetto XVI ne ha parlato ha usato la parola desertificazione, secolarizzazione. Crediamo sia l’effetto del relativismo. Assistiamo a un calo radicale in cento anni. Anche alla luce di ciò pensiamo che ci sia bisogno di una nuova missione. Nel 2050 questo calo è previsto che sia ancora maggiore”.

Dal convegno nuove proposte di missione. Dall’incontro partiranno una serie di proposte. Prima, si analizzerà la situazione attuale. Successivamente, insieme i leader promuoveranno una “cultura dell’incontro” con Gesù, alla luce dell’Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Ogni organizzazione in base al proprio carisma metterà a punto una modalità. “Ciascuno si chiederà come fare per raggiungere le persone nell’università, nel campo dello sport, in quello professionale, nel business, nelle parrocchie”, osserva Cappello. E, poi, ancora, la famiglia. “Ogni leader prende la responsabilità e il compito di lanciare nel proprio gruppo un impegno per i prossimi dieci anni di attività missionaria, per formare discepoli missionari. Sarà l’inizio di dieci anni di attività con conferenze, incontri, dialoghi, predicazione, a partire dai propri gruppi”.

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