Varato il Decreto aiuti quater, le principali novità introdotte nel testo

Il Consiglio dei ministri ha varato un provvedimento che proroga fino al 31 dicembre le misure di sostegno contro il caro energia già in vigore per famiglie e imprese. Sono sostanzialmente quelle previste dal “decreto aiuti ter” del governo Draghi che è ancora in Parlamento per la conversione in legge. Per questo motivo e per il fatto che sono stati utilizzati i 9,1 miliardi di euro di extra gettito fiscale ereditati dalla gestione precedente, il decreto legge è stato ribattezzato “aiuti quater”. Eppure nel testo sono compresi anche interventi di altra natura e vale la pena soffermarsi sia pure sommariamente su queste novità

(Foto ANSA/SIR)

Il Consiglio dei ministri ha varato un provvedimento che proroga fino al 31 dicembre le misure di sostegno contro il caro energia già in vigore per famiglie e imprese. Sono sostanzialmente quelle previste dal “decreto aiuti ter” del governo Draghi che è ancora in Parlamento per la conversione in legge: si va dai crediti d’imposta al taglio delle accise sui carburanti. Per questo motivo e per il fatto che sono stati utilizzati i 9,1 miliardi di euro di extra gettito fiscale ereditati dalla gestione precedente, il decreto legge è stato ribattezzato “aiuti quater”. Eppure nel testo sono compresi anche interventi di altra natura e vale la pena soffermarsi sia pure sommariamente su queste novità.Per restare nel campo dell’energia, vengono autorizzate nuove concessioni per le trivellazioni in mare tra le 9 e le 12 miglia dalla costa, con l’obiettivo di aumentare la produzione nazionale di gas naturale.

Quanto al cosiddetto Superbonus, si anticipa la riduzione dal 110% al 90% del finanziamento delle spese sostenute dai condomini nel 2023. Allo stesso tempo, spiega una nota di Palazzo Chigi, “si introduce la possibilità, anche per il 2023, di accedere al beneficio per i proprietari di singole abitazioni, a condizione che si tratti di prima casa e che i proprietari stessi non raggiungano una determinata soglia di reddito (15 mila euro l’anno, innalzati in base al quoziente familiare)”. Il Superbonus al 110%, tuttavia, si applica fino al 31 marzo del prossimo anno “per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022”.

In materia di mezzi di pagamento, dal prossimo 1° gennaio la soglia massima per le operazioni in contanti passa da 1000 a 5000 euro. Per l’anno in corso, inoltre, viene portato da 600 a 3000 euro il tetto dell’esenzione fiscale per per i cosiddetti “fringe benefit”, misure di welfare aziendale che puntano, spiega Palazzo Chigi, “a incrementare gli stipendi dei lavoratori, attraverso anche il rimborso delle utenze (acqua, luce, gas)”.

Su questi interventi, peraltro già in parte preannunciati, si è aperto un dibattito tra le forze politiche (anche nella maggioranza) e non solo. Nel mirino delle critiche ci sono soprattutto le modifiche al Superbonus, il forte aumento del tetto per i contanti – per le sue potenziali ripercussioni sull’evasione fiscale – e il via libera a nuove trivellazioni, che riguardano soprattutto l’Adriatico. Staremo a vedere in che modo questo dibattito inciderà sull’iter parlamentare di conversione in legge del decreto.

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