Giubileo 2000/25: le storie. Cristian: “Mi porto nel cuore una Roma bellissima e le parole del Papa ai giovani a Tor Vergata”

Con la Gmg di 25 anni fa la vita di Gennari è cambiata. Dal sogno di diventare reporter di guerra a fotografo di eventi di Chiesa in Italia e all’estero

(Foto Cristian Gennari)

Ci sono momenti della vita che rappresentano una svolta. Per il fotografo Cristian Gennari, classe 1977, sposato con due figli, Davide ed Ester, 14 e 10 anni, il Giubileo del 2000 e, in particolare, la Giornata mondiale dei giovani di Tor Vergata hanno rappresentato una svolta importante. “Tutto è partito da lì”, ci dice.

Perché è tanto importante il Giubileo del 2000 e la Gmg di Tor Vergata per la sua vita?

Mi era stato detto che l’organizzazione della Giornata mondiale della gioventù cercava un fotografo e mi sono reso disponibile. Avevo studiato fotografia, ma mi vedevo in tutt’altro settore, volevo fare reportage di guerra. Non era nei miei piani occuparmi di eventi di Chiesa.

(Foto Cristian Gennari)

All’epoca del Giubileo del 2000 aveva già un lavoro?

Sì, facevo il fattorino per un’agenzia di viaggi per mantenermi e comprarmi le prime attrezzature fotografiche. Sognavo di fare il fotoreporter di guerra, avevo studiato per raggiungere questo obiettivo. Quando ho iniziato a fare foto su eventi ecclesiali, ho detto:

non faccio la mia volontà, ma quella di un Qualcun Altro, c’è forse un disegno diverso da quello che avevo in mente io.

Cosa è successo alla Gmg a Tor Vergata?

Il mio compito era quello molto basico di illustrare gli sponsor della Giornata mondiale della gioventù. È chiaro che poi, andando in giro e con la formazione da fotografo di reportage che avevo avuto, ho fotografato qualsiasi cosa reputavo bella da raccontare. Poi ha visto queste foto Romano Siciliani e gli sono piaciute, mi ha chiesto cosa volessi fare nella vita e gli ho risposto di voler vivere di fotografie: ora sono 25 anni che collaboriamo insieme, così ho iniziato a raccontare tutti gli avvenimenti della Chiesa, nazionali e internazionali, sempre ritagliandomi uno spazio per progetti personali che raccontino un po’ di sociale nel Sud del mondo: Siria, Iraq, Libano.

Prima di vivere anche dal punto di vista professionale la Giornata mondiale dei giovani nel 2000, aveva fatto altre esperienze di Gmg?

Avevo partecipato nel 1997 a quella di Parigi come pellegrino, dal 2000 ho iniziato a lavorare e poi non ne ho saltata più neppure una. Penso di essere il fotografo con più Gmg all’attivo. Dalla Giornata mondiale della gioventù del 2000 mi sono successe cose inaspettate, cioè la possibilità di poter raccontare tre Papi, ora il Giubileo 2025 tante situazioni della Chiesa a 360 gradi, anche di quella meno visibile, è stato molto bello.

(Foto Cristian Gennari)

Della Gmg nel Giubileo del 2000 porta qualche ricordo in particolare nel cuore?

Mi porto nel cuore una Roma bellissima, veramente festosa, gioiosa, come non l’avevo mai vista, ci sono state notti che mi fermavo in giro per le piazze a fare festa insieme agli altri ragazzi.

Sembrava che in quei giorni non succedesse nulla di brutto. Un ricordo simpatico erano le facce stupite dei ragazzi stranieri di fronte ai padelloni grandissimi per i pranzi dei pellegrini, dove si cucinava a tutte le ore una montagna di pasta. Mi porto le parole del Papa e quella notte a Tor Vergata, le amicizie che ho fatto durante quella settimana, era molto semplice fare amicizia. Come ho già detto, da allora non sono mai mancato a una Gmg e ogni volta mi sembra di avere ancora 22 anni: respiro sempre quell’aria giovane, energica, frizzante, positiva. Non mi approccio mai alle Gmg, come se fosse semplicemente un lavoro, ma volendola vivere pienamente, in occasione della veglia non dormo in albergo ma sulla spianata, anche perché poi mi piace raccontare la notta e il risveglio dei ragazzi.

(Foto Cristian Gennari)

Ritorniamo alle parole del Papa in quella notte a Tor Vergata…

Mi ha colpito molto sentire un Papa anziano, come il nostro, pronunciare tutte quelle frasi al futuro. È stato un mandato a noi giovani.

In particolare, quando ha detto: “È Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande”. Questa frase mi è venuta sempre in mente quando nella vita, anche nel lavoro, ci sono stati alti e bassi e mi ha aiutato averla fatta mia.

Come si prepara a vivere il Giubileo dei giovani in questo 2025?

Mi preparo sapendo che ci sarà un gran lavoro da fare, ma anche accogliendo dei ragazzi avendo dato disponibilità alla nostra parrocchia. Mi dispiacerà che magari io non sarò molto presente a casa essendo impegnato in qui giorni lavorativamente. Ma ci piace accogliere i ragazzi a casa, in passato l’abbiamo fatto per altre iniziative. È un’esperienza bellissima che abbiamo vissuto quando ancora non c’erano Davide ed Ester, quindi vogliamo anche dare a loro un segno di com’è bello accogliere.

(Foto Cristian Gennari)

Dopo il Giubileo 2025, lei è già proiettato anche verso la Gmg di Seoul del 2027. Cos’è importante di questi grandi eventi internazionali?

Ho sentito spesso dire che questo tipo di raduni non avrebbe più avuto seguito. Ma io non sono d’accordo. Avendola vissuta tante volte, invece dico che

la Gmg rimane un’esperienza meravigliosa, che ancora oggi fa presa su tanti giovani.

Negli ultimi anni partecipano ragazzi sempre meno superficiali, oggi si avvicinano a questo evento di fede molto più preparati e presi, hanno dei valori ancora più grandi di quelli che avevo alla loro età. E questo mi pare molto bello.

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