Gli ambrosiani Marta e Gianluigi: la Gmg interroga e nutre la fede

Sono arrivati dal decanato di Trezzo sull'Adda, diocesi di Milano. Raccontano un evento ecclesiale che tocca l'esistenza dei giovani e ne interroga le scelte della vita. Marta: "Il Papa va dritto al cuore". Gianluigi: "Nuova consapevolezza della propria vocazione"

I giovani del decanato di Trezzo a Lisbona (Foto SIR)

“L’amore si spezza”, si condivide, “e così ti completa. Quando ami, anche tu come Gesù, ti spezzi”, ti offri. Richiama l’Eucarestia l’immagine che Marta, 27 anni, di Cornate d’Adda (Monza e Brianza), utilizza per parlare dell’amore. E della fede che l’ha portata per la seconda volta alla Gmg. È arrivata qui a Lisbona con il gruppo numeroso del decanato di Trezzo, diocesi di Milano. “Il Papa mi piace, dice quello che deve dire e va dritto al cuore. Il suo è uno spirito gioioso, coinvolgente”.

“Lui ci crede davvero alla pace”. Anche i giovani ambrosiani del decanato di Trezzo sull’Adda hanno atteso queste giornate portoghesi. Si sono preparati, spiritualmente e organizzativamente. E ora eccoli all’incontro con Jorge Mario Bergoglio. Ragazze e ragazzi sono accompagnati da tre sacerdoti: don Stefano Felici, don Luca Sorce, don Manolo Lusetti. Sollecitata dalle domande del cronista, Marta riprende: “il Papa parla di temi che gli stanno a cuore, e che toccano i giovani. Ad esempio sta insistendo molto sullo stop alla guerra e alla necessità di costruire la pace. Lui crede davvero al bene della pace!”. Marta racconta di alcuni incontri dei giorni scorsi, come di quel sacerdote spagnolo che ha studiato in Italia e ora vive il suo ministero in Francia: “parlava con tutti, ascoltava, era carico di entusiasmo e ne trasmetteva”.

“Voglia di stare insieme”. Ha 29 anni Gianluigi, di Basiano (Milano). Della Gmg dice subito che “si tratta di un vero evento di portata mondiale”, con giovani che arrivano a Lisbona dai cinque continenti. “Una esperienza che ti interroga, che tocca le corde più profonde della mia persona, della mia fede”. Della Gmg (la sua prima Giornata mondiale della gioventù) racconta il clima di vivacità, amicizia; c’è “una voglia gioiosa di stare insieme a prescindere dalle bandiere. Si respira un’aria di condivisione”. “Siamo qui per dimostrare che ci siamo, per dire la concretezza della fede, che nutre gran parte delle mie scelte di vita”.

Il bello dello stare insieme. Gianluigi sostiene che “in un’epoca di mainstream” i ragazzi giunti a Lisbona “vogliono dimostrare la bellezza dello stare assieme, del condividere il proprio percorso di fede. Certamente la Gmg è un’esperienza che ti tocca nel profondo. È un punto di partenza per prendere nuova consapevolezza della fede e della vocazione”.

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