Pontificie opere missionarie: a Lione assemblea a beatificazione di Pauline Jaricot

Un incontro internazionale per celebrare la fondatrice dell’Opera della propagazione della fede. Si è svolto a Lione la città francese, città natale di Pauline Jaricot, proclamata beata da Papa Francesco domenica scorsa. Erano presenti 120 direttori nazionali delle Pontificie opere missionarie provenienti da ogni continente

(Foto Missio)

Un incontro internazionale per celebrare Pauline Jaricot (1799-1862), fondatrice dell’Opera della propagazione della fede. I direttori nazionali delle Pontificie opere missionarie (Pom) provenienti da ogni parte del mondo si sono ritrovati presso il Centro Valpré, a Lione, città natale della nuova beata, per ricordare questa figura di giovane donna e il valore che essa ricopre ancora oggi per la missione universale. Al centro dei lavori il messaggio inviato per l’occasione da Papa Francesco. “Pauline Jaricot amava dire che la Chiesa è di sua natura missionaria (cfr. Ad gentes, 2) e che quindi ogni battezzato ha una missione; anzi, è una missione. Aiutare a vivere questa consapevolezza – scrive il Santo Padre – è il primo servizio delle Pontificie opere missionarie, un servizio che esse compiono con il Papa e a nome del Papa. Questo legame delle Pom con il ministero petrino, stabilito cent’anni fa, si traduce in servizio concreto ai vescovi, alle Chiese particolari, a tutto il popolo di Dio”.

(Foto Missio)

Vari appuntamenti. All’evento, cui hanno partecipato 120 direttori nazionali delle Pontificie opere missionarie provenienti da ogni continente, ha partecipato anche una rappresentanza della Fondazione Missio, organismo pastorale della Cei, espressione della direzione italiana delle Pom. I lavori assembleari si sono sviluppati secondo vari appuntamenti, tra cui: la condivisione delle “buone pratiche” di animazione missionaria di alcune direzioni nazionali, alternate a incontri continentali; le celebrazioni eucaristiche; il pellegrinaggio sulle orme di Pauline Jaricot a Lione, la sua città, e dintorni; le relazioni dei segretari generali delle quattro Opere missionarie; il simposio dal titolo: “Pauline Jaricot e la missione della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli oggi”; Ad impreziosire l’incontro la presenza del cardinale Luis Antonio Tagle, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, che domenica scorsa ha poi presieduto la messa di beatificazione. Con questo evento, “la Chiesa attesta che (Pauline, ndr) ha saputo accumulare tesori in cielo, tesori che nascono dal coraggio del dono e rivelano il segreto della vita: solo donandola si possiede, solo perdendola si ritrova”, scrive Papa Francesco nel suo messaggio.

Il bicentenario. Nella storia delle Pom il calendario in questo anno segna il bicentenario della fondazione dell’Opera della propagazione della fede (nata per volontà di Pauline Jaricot (nell’immagine) con il nome di “Associazione della propagazione della fede”, pietra miliare della missione universale della Chiesa), ma anche il centesimo anniversario del motu proprio “Romanorum Pontificum” di Papa Pio XI con il quale venivano riconosciute come “pontificie” le Opere della propagazione della fede, dell’Infanzia missionaria, e di San Pietro Apostolo. Questi anniversari si inseriscono nella celebrazione dei 400 anni della Congregazione De Propaganda Fide, alla quale le opere missionarie sono strettamente legate e “con la quale collaborano nel sostenere le Chiese nei territori affidati al Dicastero. Esso – spiega Bergoglio nel suo messaggio – fu istituito per sostenere e coordinare la diffusione del Vangelo in terre fino ad allora sconosciute. Ma la spinta evangelizzatrice non è mai venuta meno nella Chiesa e rimane sempre il suo dinamismo fondamentale. Perciò ho voluto che anche nella rinnovata Curia romana il Dicastero dell’evangelizzazione assuma un ruolo speciale al fine di favorire la conversione missionaria della Chiesa (Praedicate Evangelium, 2-3), che non è proselitismo, ma testimonianza: uscita da sé per annunciare con la vita l’amore gratuito e salvifico di Dio per noi, chiamati tutti a essere fratelli e sorelle”.

Tre sottolineature. I giubilei che il calendario regala e la beatificazione di Pauline Jaricot hanno offerto a Papa Francesco anche l’occasione di sottolineare tre aspetti che hanno contribuito alla diffusione del Vangelo nella storia delle Pom: la conversione missionaria, intesa come “desiderio di non centrare la vita su se stessi, ma su Gesù venuto per servire e non per essere servito”; la preghiera che è la prima forma di missione, “perché è lo Spirito del Signore che precede e permette ogni nostra opera buona”; la concretezza della carità, sull’esempio di Pauline che “diede vita a una raccolta di offerte su vasta scala e in una forma creativa, accompagnandola con l’informazione sulla vita e le attività dei missionari”.

(*) redazione “Popoli e Missione”

 

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