Migranti: 116 morti nel Mediterraneo. Sella (Don Bosco 2000), “non è una tragedia, è un crimine contro l’umanità”

“Non si può parlare di fatalità quando 116 giovani vite vengono lasciate affogare nonostante gli allarmi lanciati. Queste persone non sono numeri, non sono carne da macello: sono esseri umani in cerca di futuro le cui grida sono rimaste inascoltate. Quello che è accaduto a pochi giorni dal Natale è un vero e proprio crimine contro l’umanità”. Così Agostino Sella, presidente dell’Associazione Don Bosco 2000, con sede a Piazza Armerina, commenta il naufragio di un’imbarcazione partita giovedì dalla Libia. Un solo sopravvissuto, testimone di un’imbarcazione partita da Zuwara e inghiottita dalle onde, ha potuto raccontare questa tragedia, commentano dall’associazione. Don Bosco 2000, da anni impegnata nell’accoglienza e nella migrazione circolare in Sicilia e in Africa, in un comunicato esprime non solo dolore, ma una profonda indignazione per il silenzio e l’inerzia delle istituzioni. Alla vigilia di Natale, il presidente Sella ribadisce la necessità urgente di canali di accesso legali e sicuri, affinché la speranza di chi fugge da fame e guerre non finisca più in fondo al mare perché “il silenzio è complicità di fronte a questa ennesima tragedia”.

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