A Gaza non è possibile fare una risonanza magnetica. Ci sono solo 2mila posti letto negli ospedali per 2 milioni persone. 1 bambino su 3 nasce in una struttura supportata da Medici senza frontiere. Questa è la situazione alla vigilia di Natale, come denuncia l’Ong medico-umanitaria. “E con questi numeri, le Ong come Msf rischiano di non poter più lavorare nel 2026 per le nuove norme israeliane”, denuncia Alice Frongia, coordinatrice medica Msf a Gaza. Le nuove misure di Israele sulla registrazione delle Ong internazionali mettono infatti a rischio la presenza di Medici senza frontiere nel 2026, nonostante l’organizzazione assista quasi mezzo milione di persone a Gaza e abbia già stanziato 100/120 milioni di euro per il prossimo anno. Se Msf non potesse più operare a Gaza “sarebbe un disastro per i palestinesi”.