Leone XIV: “diamo un po’ di speranza alle persone con cui viviamo e a quelle che incontriamo”

“Un uomo fragile e fallibile, come noi, e al tempo stesso coraggioso e forte nella fede”. Così il Papa ha descritto san Giuseppe, durante l’Angelus di ieri, dedicato ad un “uomo giusto”, ma anche “una persona estremamente sensibile e umana”. “Prima ancora che l’Angelo gli riveli il mistero che si sta compiendo in Maria, di fronte a una situazione difficile da comprendere e da accettare, egli non sceglie, nei confronti della sua futura sposa, la via dello scandalo e della pubblica condanna, ma quella discreta e benevola del ripudio segreto”, ha ricordato Leone XIV: “E così mostra di cogliere il senso più profondo della sua stessa osservanza religiosa: quello della misericordia”. “La purezza e la nobiltà dei suoi sentimenti, però, diventano ancora più evidenti quando il Signore, in sogno, gli rivela il suo piano di salvezza, indicandogli il ruolo inaspettato che egli dovrà assumervi: essere lo sposo della Vergine Madre del Messia”, ha proseguito il Pontefice: “Pietà e carità, misericordia e abbandono: ecco le virtù dell’uomo di Nazaret che la Liturgia oggi ci propone, affinché ci accompagnino in questi ultimi giorni di Avvento, verso il Santo Natale”. “Sono atteggiamenti importanti, che educano il cuore all’incontro con Cristo e con i fratelli, e che possono aiutarci ad essere, gli uni per gli altri, presepe accogliente, casa ospitale, segno della presenza di Dio”, ha commentato il Papa: “In questo tempo di grazia, non perdiamo occasione per praticarli: perdonando, incoraggiando, dando un po’ di speranza alle persone con cui viviamo e a quelle che incontriamo; e rinnovando nella preghiera il nostro filiale abbandono al Signore e alla sua Provvidenza, affidandogli tutto con fiducia”.

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