Natale 2025: mons. Alberti (Oppido M.-Palmi), “non lasciamocelo rubare, la scelta di quel Dio-bambino può ancora illuminare e orientare la storia dell’umanità di oggi”

“Non lasciamoci rubare il Natale! Ma cosa vuol dire questa frase ad effetto? C’è un Natale vero che va difeso, va protetto, va illuminato, va vissuto, va distinto da altri ‘natali’ che sono solo corollari”. Si apre così il messaggio natalizio del vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, mons. Giuseppe Alberti sottolineando che “c’è il natale consumista che diventa occasione per fare spese e qualche regalo; c’è il natale godereccio che si riduce a qualche cenone in famiglia o tra amici; c’è il natale vacanziero, occasione buona per andare sulla neve e regalarsi qualche giorno di relax; c’è il natale buonista nel quale si compie qualche gesto di solidarietà per mettere apposto la coscienza; c’è il natale tradizionalista dove non possono mancare i riti classici di questo periodo, compreso qualche rito religioso”. Tutto questo è “coreografia” scrive il presule: “Noi vorremmo arrivare al cuore del Natale”; “ci permette di cogliere con nitidezza che Dio ha scelto di entrare nella nostra umanità perché imparassimo pure noi ad essere umani. Quanto bisogno di ‘umanità’ oggi, di fronte a tanta solitudine, a tanta povertà, a tanta guerra! Sentiamo la necessità di rivolgerci a quel bambino, che – scrive mons. Alberi – ha deciso di percorrere la nostra strada, nascere e crescere come noi, amare e soffrire come noi, donarsi e morire come noi. Un grande esempio di umanità raccontata in quattro libretti, chiamati ‘vangeli’, diventati ‘buona notizia’ per gli uomini e le donne di sempre (varrebbe la pena tornare a leggerli, da soli, in famiglia, in comunità)”. Il presule torna, poi, al “Natale vero, da cui è partito tutto: la gioia di un ‘Dio-con-noi’ che non ci abbandona a noi stessi; la speranza che i sogni di giustizia e di pace non sono vani; la possibilità concreta che l’amore vinca e il bene sia più forte del male. Non lasciamoci rubare ciò che di più prezioso ci è stato dato”, il monito: “Un bambino è nato per noi” . La “piccola grande” storia di Gesù ha “cambiato la storia e le sorti del mondo. Non lasciamoci rubare questa rivoluzionaria e consolante verità, affogandola nel nostro smemorato oblio o nelle nostre frettolose distrazioni. Lasciamoci rapire dalla scelta di quel Dio-bambino che può ancora illuminare e orientare la storia dell’umanità di oggi”.

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