Papa in Turchia: alle autorità, “i cristiani intendono contribuire positivamente all’unità del vostro Paese”

“All’unità del vostro Paese intendono contribuire positivamente anche i cristiani, che sono e si sentono parte dell’identità turca, tanto apprezzata da San Giovanni XXIII, da voi ricordato come il ‘Papa turco’ per la profonda amicizia che lo legò sempre al vostro popolo”. Lo ha assicurato il Papa, nel suo primo discorso in Turchia, pronunciato in inglese e rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico. Angelo Roncalli, che fu amministratore del Vicariato latino di Istanbul e delegato apostolico in Türkiye e Grecia dal 1935 al 1945, “si adoperò intensamente affinché i cattolici non si estraniassero dalla costruzione della vostra nuova Repubblica”, ha ricordato Leone citando Angelo Roncalli: “Da allora, indubbiamente, grandi passi avanti sono stati fatti in seno alla Chiesa e nella vostra società, ma quelle parole sprigionano ancora molta luce e continuano a ispirare una logica evangelica e più vera, che Papa Francesco ha definito cultura dell’incontro. Dal cuore del Mediterraneo, infatti, il mio venerato predecessore oppose alla ‘globalizzazione dell’indifferenza’ l’invito a sentire il dolore altrui, ad ascoltare il grido dei poveri e della terra, ispirando così un agire compassionevole, riflesso dell’unico Dio, che è clemente e misericordioso, ‘lento all’ira e grande nell’amore’”.

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