“Ecco come sarà la Chiesa: la comunità in cui ciascuno è chiamato a vivere la sua vocazione, una chiamata alla corresponsabilità”. Lo ha detto l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, in duomo, nella celebrazione della Dedicazione della cattedrale, “chiesa madre e casa di tutti i fedeli ambrosiani”. Messa solenne che si ripete da molti secoli nella data della terza domenica di ottobre e che, aperta dall’antico rito della “trasmigratio” – è stato lo stesso Delpini ad aprire simbolicamente il grande portale centrale del duomo -, ha visto la convocazione specifica dei rappresentanti dei Consigli pastorali, delle Assemblee sinodali decanali e la costituzione della rinnovata Équipe sinodale “Chiesa dalle genti”. “Un atto non organizzativo e che non si riduce a un momento istituzionale, ma che è la risposta alla vocazione con cui Gesù chiama a seguirlo – ha sottolineato il presule -, ad essere un cuore solo e un’anima sola, una comunità in cui si riconosca l’obbedienza alla missione che Gesù affida alla sua Chiesa. Una Chiesa di corresponsabilità sinodale, in cui la vita è concepita come vocazione e chiamata a tirar fuori il bene”. E questo in una città nella quale si pratica la carità “e in cui i rapporti sono costruiti sulla giustizia e su una generosa e ordinata solidarietà, perché i beni che ciascuno possiede non sono per un egoismo indifferente, ma per una intelligente condivisione. In questo tempo drammatico, che sembra un autunno del mondo, noi ci proponiamo di essere il popolo della speranza e della pace, della giustizia e della carità”, ha concluso Delpini.
Infine, è stato il vicario generale, monsignor Franco Agnesi, presidente dell’Équipe sinodale a ricordarne l’importanza e la costituzione ufficiale in una celebrazione che, da qualche anno, richiama proprio i cammini ambrosiani sulla via della sinodalità: dai gruppi Barnaba alla formazione dei Consigli pastorali rinnovati, sino alle Assemblee sinodali decanali. All’Équipe per la “Chiesa dalle genti” è affidato il compito di guidare la fase attuativa del Sinodo (2025-2028) e, in particolare, di accompagnare e offrire un supporto formativo per uno stile sinodale agli organismi di partecipazione presenti sul territorio.