“In questo tempo così materialista e individualista, davvero la liturgia ci insegna l’arte del saper sostare e al contempo quella di imparare a resistere alla tentazione della rassegnazione disperata. Ce lo insegnano i fratelli e sorelle che celebrano e pregano tra le macerie di Gaza, come quelli che cantano tra le sirene assordanti che avvolgono il cielo e i monasteri delle città ucraine e di tutti i paesi devastati dalla guerra”. Lo ha detto, stasera, il card. Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, nella celebrazione dei vespri in cattedrale, che ha aperto la 75ª Settimana liturgica nazionale, sul tema “Tu sei la nostra speranza. Liturgia: dalla contemplazione all’azione”.
“Per tutti loro, come per noi, la liturgia, l’assemblea celebrante – ha sottolineato il porporato -, è la fonte a cui attingere per resistere alla disperazione, per alimentare e custodire la certezza che, anche nell’ora più oscura, Dio non si è ritirato. Che nel buio di ogni Venerdì Santo, c’è già la luce della Pasqua e che per questo, seppur tra tante preoccupazioni, possiamo celebrare il Risorto, il cui dono di pace avrà l’ultima parola sulla nostra vita e sulla vita del mondo. In questo senso amiche e amici, la liturgia è fonte di pace interiore, ed è sosta necessaria per alimentare la pace nel mondo e cambiare tutto ciò che in questa società non rispetta la sacralità dell’uomo e del creato”.