Meeting di Rimini: Dionisi (ministero Esteri), “libertà religiosa base della pace”

“La libertà di religione e di convinzione è, e rimane, la base per la pace”. Lo ha ribadito Davide Dionisi, inviato speciale del ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale per la promozione della libertà religiosa e la tutela delle minoranze religiose nel mondo, intervenendo al Meeting di Rimini. Nominato due anni fa dal ministro Antonio Tajani, Dionisi ha tracciato un primo bilancio dell’attività svolta, sottolineando come la Farnesina abbia rafforzato il proprio impegno in difesa di un diritto “inalienabile, che attiene alla dignità di ogni uomo”.
Tra le iniziative ricordate: il primo Forum sulla libertà religiosa a Palazzo Chigi, con focus sul Pakistan; il convegno alla Farnesina con i missionari italiani sul tema “La persona al centro”; il forum su “Le nuove schiavitù” all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede; e il convegno su “Formazione e sviluppo in Africa”, nel contesto del G7 di Pescara, occasione per presentare la prima Consulta italiana sulla libertà religiosa. “Ogni attentato al libero convincimento religioso – ha detto – è negazione della democrazia e offesa alla dignità di ciascun essere umano”.
Dionisi ha citato i recenti attacchi alle chiese di Damasco e della Repubblica Democratica del Congo, oltre agli episodi in Cisgiordania, dove i cristiani sono colpiti “perché la loro presenza è fattore di dialogo e pace”. Da qui l’appello a un dialogo interreligioso che sappia costruire fiducia e riconciliazione. “La promozione della libertà religiosa e il contrasto alle discriminazioni su base di fede – ha concluso – restano una priorità della politica estera italiana, riflessa tanto nell’azione diplomatica quanto nei programmi di cooperazione internazionale”.

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