“L’emozione dell’identità”. Questo il tema di un incontro che si svolgerà domani alle ore 21 a Cariati (Cs) su iniziativa del Civico Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni. Si tratta di un incontro, spiega la direttrice del Museo, Assunta Scorpiniti, per raccontare l’emigrazione attraverso testimonianze di molti emigrati. Dalla fine dell’800, da quando cioè terminò la costruzione della ferrovia, che permise di raggiungere i porti di Napoli e Genova, da tutto il Basso Ionio cosentino iniziò l’emigrazione transoceanica, alla quale, tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento seguì quella, dirompente, verso la Germania Federale e successivamente verso l’Italia del Nord; un flusso che “non si è mai arrestato, né, come dimostrano i frequenti ritorni, si è mai spezzato il legame fra coloro che sono partiti e tuttora partono e il luogo d’origine”. Di questo legame, il Civico Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni di Cariati ne è testimone; sono tante, durante l’anno, le persone in cerca delle loro radici: italodiscendenti di quarta e quinta generazione provenienti da Brasile, Argentina, Stati Uniti; nipoti e pronipoti dei “pionieri” dell’emigrazione nel cuore dell’Europa; calabresi residenti in altre regioni, etc. Durante l’incontro testimonianze e storie di migrazione ma anche idee e prospettive in termini di proposte culturali e di ideazione di itinerari per i “viaggiatori” delle radici moderati dalla Scorpiniti e con interventi del sindaco Cataldo Minò, della delegata alla Cultura del comune Alda Montesanto, del delegato comunale al Turismo Antonio Scarnato e Nella Leo, referente di Italea Calabria, che è partner dell’iniziativa oltre ad alcune testimonianze da remoto.