Germania: mons. Meier (Augusta), “violenza di matrice religiosa in aumento. Non lasciare il campo ai fanatici”

Dal 2019, il 22 agosto si celebra ogni anno la “Giornata internazionale in commemorazione delle vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo”, istituita dalle Nazioni Unite. L’obiettivo è richiamare l’attenzione della comunità internazionale sulla persecuzione delle persone basata sul loro credo religioso. “Questa persecuzione non deve essere relegata a una questione marginale nel dibattito internazionale; non deve essere banalizzata”, spiega il vescovo di Augusta, mons. Bertram Meier, presidente della Commissione ecclesiastica mondiale della Conferenza episcopale tedesca. “La violenza di matrice religiosa è in aumento in tutto il mondo. Le notizie sono piene di notizie di attacchi e aggressioni contro credenti di diverse religioni”. Il vescovo Meier ricorda in particolare l’attacco ai fedeli della chiesa greco-ortodossa di Sant’Elia a Damasco, in Siria, due mesi fa. 25 persone hanno perso la vita e altre 63 sono rimaste ferite. “Mentre i nuovi governanti del Paese hanno promesso ai cristiani una partecipazione libera e paritaria alla società siriana, l’attacco terroristico di matrice islamista dimostra quanto precaria rimanga la situazione per le minoranze religiose in Siria. Ciò rende ancora più importante sostenerle e proteggere i loro diritti umani”, sottolinea il vescovo. Questo vale anche per la comunità religiosa yazida nel nord dell’Iraq, segnata dal genocidio perpetrato dall’Isis nel 2014. Le forze violente non devono avere l’ultima parola, ha ribadito Meier: “Anche se la violenza di matrice religiosa sembra essere in aumento in tutto il mondo, non dobbiamo rassegnarci e lasciare il campo a chi odia e ai fanatici”. Perciò “le Giornate commemorative richiedono un’azione. Siamo chiamati a opporci con fermezza all’esclusione religiosa, alla polarizzazione e alla divisione, e a difendere la libertà religiosa e i diritti umani di tutti. Laddove la libertà religiosa del singolo viene messa in discussione, anche la libertà religiosa di tutti noi viene messa in discussione”.

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