Australia: vescovi, appello a “mettere al centro le persone” nella lotta a povertà e disagio psichico

(Foto ACBC/Paul Osborne)

“È guardando ai più fragili che impariamo a vivere secondo il Vangelo”. Così il vescovo Tim Harris, presidente della Commissione per la giustizia sociale, la missione e il servizio della Conferenza episcopale australiana, è intervenuto al lancio della dichiarazione “Segni di speranza ai margini”, dedicata alle persone che vivono senza dimora o soffrono di disturbi mentali. L’evento si è tenuto oggi a Canberra. Nel suo intervento, mons. Harris ha ricordato che “l’incontro con chi vive per strada, con chi è solo o lotta con la propria salute mentale, ci interroga profondamente e chiede alla comunità cristiana una risposta concreta, fatta di prossimità e di impegno”. La figura del “Gesù senzatetto”, raffigurato in una scultura nei pressi della cattedrale di Townsville, è stata citata come segno visibile di una Chiesa che non vuole dimenticare nessuno. Richiamando il Vangelo, il vescovo ha sottolineato che “Gesù non ha mai ignorato chi aveva bisogno. La compassione lo spingeva ad agire, anche quando era stanco o provato”. Allo stesso modo, ha proseguito, “anche noi oggi siamo chiamati a riconoscere nelle persone emarginate il volto stesso di Cristo”. La dichiarazione, ha concluso Harris, è un invito a “scendere dal piedistallo, incontrare l’altro, ascoltare storie e ferite, e camminare insieme verso la guarigione”. Un appello, dunque, a tutta la Chiesa australiana a “non voltarsi dall’altra parte” e a costruire comunità più inclusive e accoglienti.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia