Giubileo dei giovani: card. Battaglia (Napoli), “avere il coraggio di investire sulla fragilità dei sogni!”

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

“Come dimenticare la veglia e l’Eucaristia con Papa Leone?”: è la domanda che pone ai giovani della Chiesa di Napoli, “pellegrini per il Giubileo della Speranza”, il cardinale arcivescovo Mimmo Battaglia, in una lettera scritta oggi, il giorno dopo la conclusione del Giubileo dei giovani. “In quel momento, eravamo tutti insieme, come un’unica Chiesa giovane, davanti al successore di Pietro che ci ha parlato con il cuore. Ci ha guardati e ci ha affidato un mandato che non possiamo dimenticare – osserva il porporato -. Ci ha chiesto di essere luce nel mondo, perché in troppi angoli regna ancora il buio della solitudine, dell’indifferenza e della paura. Ci ha chiesto di essere sale che dà sapore alla vita, per non lasciare che il mondo perda il gusto della fraternità e dell’amore gratuito. Ci ha chiesto di essere seminatori di gioia, perché chi incontra un cristiano dovrebbe sentir nascere dentro di sé il sorriso di chi incontra una notizia capace di cambiare la vita. E, infine, ci ha chiesto di essere costruttori di pace e artigiani di riconciliazione: in un tempo in cui i conflitti e le divisioni sembrano moltiplicarsi, la nostra amicizia, il nostro camminare insieme è seme e strumento di solidarietà e di fraternità!”.
Per il cardinale, “quelle parole di Papa Leone non devono restare semplici ricordi: sono un compito, una missione, un cammino che deve continuare nell’oggi, della nostra terra partenopea, nelle strade e nei vicoli dei nostri paesi e della nostra Napoli”.
Di qui l’invito: “Giovani pellegrini della Chiesa di Napoli, abbiamo il dovere di custodire quanto abbiamo vissuto. Non possiamo permettere che resti un ricordo isolato, chiuso in un album di fotografie o immortalato in un post su Instagram. Questo seme va coltivato e condiviso. Tocca a noi raccontarlo ai nostri coetanei, a chi non ha potuto esserci, a chi magari oggi è lontano dalla fede o ferito dalla vita”.
L’arcivescovo prosegue: “Me lo avete chiesto a più voci nel nostro incontro di venerdì sera, e oggi sento la necessità di confermarvi il mio impegno: a settembre, come Chiesa napoletana, troveremo il modo di non disperdere questa bellezza. Non voglio – e so che non volete – che resti un ricordo, ma desidero che diventi il cuore di un cammino che prosegue, che continua ad alimentare la nostra gioia e la nostra unità. Ci inventeremo strade nuove, ascolteremo i vostri desideri, ci lasceremo orientare dalle vostre visioni, metteremo insieme creatività e passione, perché ciò che abbiamo vissuto non vada perduto, ma si moltiplichi. E questo sarà possibile, come dicevo nella catechesi, solo se avremo il coraggio di investire sulla fragilità dei sogni!”.
Il card. Battaglia conclude: “Cari giovani, io credo in voi! E credere in voi significa scommettere sull’inedito di un Dio che non invecchia mai! Vi porto tutti nella mia preghiera, uno per uno, e vi benedico con l’affetto di un padre, di un fratello, di un amico!”.

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