Giubileo dei giovani: Roma, in 5.000 al Sym Jubilee Festival nel quartiere Don Bosco

(Foto Salesian Youth Movement Jubilee)

Mercoledì 30 luglio la piazza antistante la basilica di San Giovanni Bosco a Roma, a partire dalle ore 18, ha ospitato il Sym Festival, una rassegna di espressioni artistiche portate sul palco da giovani appartenenti al Movimento giovanile salesiano (Mgs, Sym nella sigla internazionale) di vari Paesi presenti al Giubileo dei giovani.
“Si tratta di una proposta che abbiamo messo a servizio della città di Roma – spiegano gli organizzatori – e della Chiesa universale per offrire, attraverso la creatività giovanile e la spiritualità, un messaggio in sintonia con il cammino giubilare rendendo protagonisti i giovani”. La serata ha visto anche la presenza del presidente del VII Municipio di Roma, Francesco Laddaga, che ha rivolto alcune parole di benvenuto a tutti i presenti.
Dopo la cena in piazza i 5.000 giovani appartenenti al Mgs, di cui 110 dall’Ucraina, hanno vissuto un momento di spiritualità e veglia eucaristica animata da don Rafael Bejarano, consigliere generale per la Pastorale giovanile dei Salesiani di Don Bosco, seguita dalla tradizionale “buonanotte” del rettor maggiore dei Salesiani, don Fabio Attard, e della madre generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, suor Chiara Cazzuola, presenti durante l’intero Festival.
“Essere costruttori di pace è una missione urgente – ha detto don Rafael alle persone di tutte le età presenti in piazza –. In un tempo segnato da guerre, divisioni e violenza, il vostro sguardo puro e il vostro desiderio di unità possono aprire strade nuove”.
I giovani presenti sono stati invitati a ridurre le loro paure per fare spazio alla luce, facendo eco all’invito che Papa Leone XIV ha rivolto a tutti loro la sera del 29 luglio: “Voi siete il sale della Terra, voi siete la luce del mondo”.
Anche suor Cazzuola si è rivolta ai 5.000 presenti nel messaggio di “buonanotte”: “Penso che la prima grazia del Giubileo sia l’incontro con Gesù Cristo, nostra speranza. Di solito pensiamo che per incontrare Gesù dobbiamo fare tutto noi; invece è Lui che può fare tutto in voi, a condizione che vi lasciate incontrare da Lui”.
La serata è stata conclusa dalle parole del rettor maggiore: “Possiamo essere ‘artigiani di pace’ nella misura in cui facciamo sì che la pace prevalga, prima di tutto, nei nostri cuori e quella pace è una persona: Gesù. Nel momento in cui abbiamo Gesù, diventiamo #peacebuilders”.

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