“Aprire gli occhi sulla bellezza dell’universo, sulla bellezza della natura che ci circonda e di cui siamo parte”. E’ l’invito che questa mattina Marco Bersanelli, docente di Astrofisica all’Università Statale di Milano, ha proposto ai giovani intervenendo, come testimone, all’incontro sul tema “Gioia piena. Solo lo stupore conosce: ascoltare la voce dello Spirito” in corso di svolgimento nella Basilica di San Giuseppe al Trionfale, a Roma, nell’ambito dell’iniziativa “12 parole per dire speranza” promossa dalla Cei per il Giubileo dei giovani e curato dall’Ufficio per la pastorale delle Vocazioni, del tempo libero e dello sport . Il docente di astrofisica ha fatto notare che che “tutta la nostra conoscenza del mondo parte sempre da uno stupore. Per la meraviglia, per qualcosa che ci è stato dato, che non abbiamo fatto noi, e che invita a coglierne il significato. E la scienza di cui mi occupo – ha spiegato – è uno dei modi in cui l’uomo è in grado di interrogare la natura, la creazione e di rendersi conto della grandezza di tutto ciò che esiste”. E anche della propria grandezza, “paradossalmente, essendo un granello di polvere nell’universo, però è quel granello di polvere che è in grado di domandarsi il senso di tutto e della propria vita”. E quindi l’invito del docente è proprio quello a “un’attenzione alla realtà che ci circonda”. Bersanelli ha evidenziato l’importanza dell’essere attenti alla realtà “creata” e con la “quale possiamo confrontarci con il mistero della creazione e quindi con la bellezza, molto di più che non con una realtà che ci fabbrichiamo a nostra immagine e somiglianza”.

Foto Iaria/SIR
Bersanelli ha spiegato scientificamente la storia dell’universo che è poi “la nostra storia”. “Noi siamo fili di questa storia”, ha detto: “quando perdiamo stupore e meraviglia perdiamo l’occasione di scoprire il senso di tutte le cose e il senso i questa storia”. “Se oggi guardando la realtà – ha concluso rispondendo ad una domanda dei giovani – mi sento pieno di fiducia più stupito e meravigliato che intimorito perchè ho avuto la fortuna che risponde al mio desiderio di felicità”. La ricerca scientifica è “fantastica. Il nostro cuore è fatto per una gioia infinita e nella vita vita di ogni giorno abbiamo le primizie di una gioia che attendiamo di vivere nella sua pienezza”.