“La preghiera non deve farci concentrare solo su noi stessi, ma deve aprire il nostro cuore a Dio e agli altri”. È uno dei passaggi centrali dell’omelia pronunciata dal card. Luis Antonio G. Tagle nella celebrazione eucaristica di ieri, nella cattedrale di Subiaco, terza tappa del percorso giubilare della diocesi. “Vi invito a verificare quale immagine di Gesù è quella che vi viene più naturale – ha detto il cardinale –. Gesù che cammina sulle acque? Che dà da mangiare a migliaia? Che porta la croce?”. Quindi l’invito a contemplare Gesù immerso nella preghiera: “Un bambino riconosce il suo legame vitale con il Padre, senza il quale non è nulla”. Il porporato ha ricordato che “Gesù non ci insegna solo le parole, ma ci trasmette anche il cuore di un bambino”. Per questo, “il nostro cuore deve pregare come prega il cuore di Gesù, nella fiducia, nell’affidamento, nella volontà di perdonare”. L’omelia si è conclusa con un’esortazione: “Quando bussiamo, dobbiamo anche aprire la porta agli altri. Se chiediamo a Dio il perdono, dobbiamo perdonare. Se chiediamo la pace, non possiamo causare danni agli altri. Se chiediamo il pane, dobbiamo essere pronti a condividerlo”.