Sanità: al Gemelli interventi “Robin Hood” in utero per salvare gemelli con sindrome da trasfusione feto-fetale

Al Policlinico Gemelli di Roma, l’équipe guidata dal prof. Tullio Ghi ha avviato un programma avanzato di chirurgia fetale per il trattamento della sindrome da trasfusione feto-fetale (TTTS), grave complicanza che colpisce ogni anno circa 300 gravidanze gemellari monocoriali in Italia. Già una decina gli interventi effettuati dallo scorso autunno con la tecnica della fetoscopia laser, soprannominata “intervento Robin Hood” perché mira a riequilibrare i flussi di sangue tra i due gemelli: uno ipoperfuso (donatore), l’altro sovraccaricato (ricevente).
“Senza trattamento, la TTTS comporta oltre il 90% di rischio di morte perinatale per entrambi i feti”, spiega Ghi. Con l’intervento, le probabilità di sopravvivenza salgono all’80% per almeno uno dei due gemelli, e al 60% per entrambi senza danni neurologici.
Le specialiste Elisa Bevilacqua e Alessandra Familiari sottolineano l’importanza della diagnosi precoce: ecografie fetali con Doppler ogni 15 giorni sono fondamentali per intercettare tempestivamente la patologia e intervenire tra la 17ª e la 26ª settimana.
Il progetto, voluto dal prof. Giovanni Scambia, punta a fare del Gemelli un centro di riferimento nel Centro-Sud per la medicina e la chirurgia fetale.

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