Georgia: O’Flaherty (Consiglio d’Europa) su attacchi a diritti umani e Ong. “Società civile pilastro di democrazia”

(Photo Council of Europe)

“Seguo con preoccupazione i recenti sviluppi in Georgia, che rappresentano una significativa escalation della pressione esercitata sulla società civile”: lo afferma Michael O’Flaherty, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa. Due settimane fa, almeno otto organizzazioni non governative che operano nel campo dei diritti umani e della democrazia – molte delle quali partner del Consiglio d’Europa e del commissario – hanno ricevuto ordinanze emesse dal Tribunale della città di Tbilisi. “Queste ordinanze le obbligano a fornire un’ampia gamma di informazioni, inclusi dati personali sensibili, all’Ufficio anticorruzione, nell’ambito di un’indagine su possibili violazioni della legge sulla registrazione degli agenti stranieri, della legge sulle sovvenzioni e di altre normative”. Nello specifico, “le ordinanze del tribunale impongono alle Ong di consegnare gli accordi di sovvenzione, i registri finanziari e di attività e i dati personali dei beneficiari, relativi al periodo dal 1° gennaio 2024 al 10 giugno 2025”. Secondo quanto riferito, le informazioni richieste dovranno essere presentate entro tre giorni lavorativi, pena la responsabilità penale. A seguito di un ricorso presentato dalle Ong in questione, la Corte d’appello di Tbilisi ha confermato le ordinanze del tribunale senza tenere un’udienza. “Le azioni delle autorità georgiane sollevano una serie di gravi preoccupazioni in materia di diritti umani”, ha affermato il commissario. “La portata e l’urgenza di queste richieste sono preoccupanti. Richiedere alle organizzazioni di consegnare enormi quantità di documentazione interna, inclusi dati personali (nomi, indirizzi, numeri di documento d’identità), esercita una pressione non solo sulle organizzazioni stesse, alcune delle quali sono fornitori di servizi, ma anche sui loro beneficiari e partner stretti”. Ciò solleva inoltre “problemi di compatibilità con l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (Cedu), che tutela il diritto al rispetto della vita privata, inclusa la protezione dei dati. Qualsiasi interferenza con tale diritto deve essere chiaramente giustificata, necessaria, proporzionata e non discriminatoria”.
L’uso di queste leggi e disposizioni “stigmatizza e riduce ulteriormente al silenzio i difensori dei diritti umani e la società civile”, afferma il commissario per i diritti umani. “Come stabilito dall’articolo 11 della Cedu, le restrizioni alla libertà di associazione devono essere necessarie in una società democratica e proporzionate al loro legittimo scopo”. “La società civile è un pilastro fondamentale di ogni società democratica”, ha affermato il commissario. “Esorto le autorità georgiane a rispettare i propri obblighi ai sensi della Cedu e di altri strumenti in materia di diritti umani, a garantire i diritti alla libertà di espressione e alla libertà di associazione e a porre fine a ogni forma di molestia e intimidazione nei confronti dei difensori dei diritti umani e degli attori della società civile”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Diocesi