Oltre 5mila pratiche gestite, quasi 17 milioni di euro in garanzie concesse, e un impegno crescente nella prevenzione del sovraindebitamento e nell’assistenza concreta alle vittime dell’usura. Sono alcuni dati contenuti nella Relazione annuale 2024 della Consulta Nazionale Antiusura “San Giovanni Paolo II”, approvata insieme al Bilancio. Un anno significativo, si legge nel documento, “in vista del Giubileo”, nel quale l’insegnamento di Papa Francesco – che definiva l’usura “un peccato grave” – ha continuato a ispirare l’azione della Consulta anche dopo la sua scomparsa. “Il Giubileo, in quest’ottica, ha assunto un significato ancora più profondo: testimoniare che il debito non è solo una questione economica, ma una ferita relazionale e sociale che può essere sanata attraverso la fiducia, la solidarietà e l’economia di restituzione, intesa come un modello in cui il debito e la sofferenza economica possono rappresentare un’opportunità di riscatto e di ricostruzione dei legami sociali e della dignità integrale della persona”.
Nel 2024 sono state erogate 675 garanzie tramite il Fondo di prevenzione dell’usura, per un valore complessivo di quasi 17 milioni di euro. A queste si aggiungono 259 garanzie con fondi propri (oltre 1,5 milioni) e 347mila euro in sovvenzioni a titolo gratuito e beneficenze. Centrale il lavoro delle 35 Fondazioni e Associazioni sul territorio, veri “presidi di prossimità” per ascolto e sostegno.
Il rapporto evidenzia il consolidamento della collaborazione con la CEI, in particolare con il card. Zuppi e mons. Baturi, e il sostegno a progetti come il microcredito “Mi Fido di Noi”. Criticità emergono, invece, sul fronte dei fondi pubblici, con una diminuzione delle risorse disponibili. Da qui il rilancio dell’appello per un rafforzamento della Legge 108/96 e per una riforma che renda il sistema di prevenzione più equo ed efficace.