Giubileo seminaristi e sacerdoti: don Sawyer (Stati Uniti), “formare uomini liberi dall’isolamento e capaci di comunione”

“Uno dei più grandi pericoli per la vita sacerdotale oggi è la solitudine, l’isolamento, che può portare a una crisi di identità, a un’indebolita vita spirituale e, in alcuni casi, a comportamenti impropri”. Lo ha detto don Ben Sawyer, sacerdote della diocesi di Wichita (Kansas, Stati Uniti), intervenendo oggi all’Auditorium Conciliazione di Roma, all’incontro internazionale in occasione del Giubileo dei seminaristi e dei sacerdoti. “Un formatore – ha aggiunto – è chiamato a essere prima di tutto un uomo che cammina nella fede e nell’amicizia con Cristo, e che accompagna i seminaristi a una maturità umana e spirituale capace di relazioni”. Al centro dell’intervento, le sfide della formazione iniziale: “Serve formare uomini liberi, integrati, capaci di comunione, aperti agli altri e responsabili nella vita affettiva e pastorale. L’esperienza comunitaria nei seminari – ha concluso – deve essere reale, intensa, spiritualmente significativa, perché è lì che si impara la bellezza della fraternità sacerdotale”.

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