Si terrà domani a Cagliari un incontro con suor Anna Monia Alfieri e con l’arcivescovo Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, sul tema del pluralismo educativo. Modera l’evento Francesco Birocchi presidente Ordine giornalisti Sardegna e membro direttivo Ucsi Sardegna (Sala Benedetto XVI del Seminario arcivescovile in Via Mons. Cogoni, ore 18:30).
Suon Alfieri, religiosa delle Marcelline, laureata in Economia, giurisprudenza e Magistero di teologia, in un dialogo con mons. Baturi esporrà le sue tesi contenute nel saggio “Il pluralismo educativo, una scelta ancora possibile” pubblicato lo scorso anno da “Scholé editore”, con la prefazione di Dario Antiseri.
Secondo suor Alfieri “alla nostra democrazia manca un aspetto fondamentale, paradossalmente l’elemento che sta alla base di tutto, ossia la libertà della scuola, la libertà dell’educazione. Il ruolo dello Stato è solo quello di garante di un diritto, di facilitatore di esso. Ci sono tutti i presupposti perché ciò avvenga: occorre solo avere il coraggio dell’idea e il desiderio di attualizzarla. Nella nostra società sempre più caratterizzata da posizioni e punti di vista differenti, l’educazione al pensiero, al senso critico, alla libertà sono aspetti vitali. Ed è giusto che ogni genitore sia posto nelle condizioni che gli consentono di esercitare un diritto che è assolutamente proprio, ossia l’educazione dei figli”.
Un libro manifesto per la libertà e il pluralismo educativo, destinato a far discutere per il rigore dell’analisi. L’autrice, nota al grande pubblico per le sue partecipazioni ad alcuni importanti programmi televisivi di approfondimento e di attualità, è esperta dei problemi dell’organizzazione dei sistemi formativi e fa parte del Gruppo di lavoro in materia di “Istruzione non statale” del ministero dell’Istruzione e del Merito. Già premiata con l’Ambrogino d’oro a Milano, è cavaliere della Repubblica per il suo impegno a favore della libertà educativa.
Secondo suor Alfieri “alla nostra democrazia manca un aspetto fondamentale, paradossalmente l’elemento che sta alla base di tutto, ossia la libertà della scuola, la libertà dell’educazione. Il ruolo dello Stato è solo quello di garante di un diritto, di facilitatore di esso. Ci sono tutti i presupposti perché ciò avvenga: occorre solo avere il coraggio dell’idea e il desiderio di attualizzarla. Nella nostra società sempre più caratterizzata da posizioni e punti di vista differenti, l’educazione al pensiero, al senso critico, alla libertà sono aspetti vitali. Ed è giusto che ogni genitore sia posto nelle condizioni che gli consentono di esercitare un diritto che è assolutamente proprio, ossia l’educazione dei figli”.
Un libro manifesto per la libertà e il pluralismo educativo, destinato a far discutere per il rigore dell’analisi. L’autrice, nota al grande pubblico per le sue partecipazioni ad alcuni importanti programmi televisivi di approfondimento e di attualità, è esperta dei problemi dell’organizzazione dei sistemi formativi e fa parte del Gruppo di lavoro in materia di “Istruzione non statale” del ministero dell’Istruzione e del Merito. Già premiata con l’Ambrogino d’oro a Milano, è cavaliere della Repubblica per il suo impegno a favore della libertà educativa.