“Ogni momento della nostra vita è guidato dalla speranza che ci abita, dalla certezza che Dio entra nella nostra storia personale e comunitaria. È una gioia riconoscerlo e accoglierlo nel nostro cuore. Lui bussa sempre all’anima di ciascuno di noi, desiderando plasmarci nella sua infinita misericordia”. Lo ha detto, stasera, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, vescovo eletto della diocesi di Cesena-Sarsina, nella cattedrale di Tricarico, durante la messa di ringraziamento per il servizio pastorale svolto nella diocesi di Tricarico, dal 4 marzo 2023 unita in persona Episcopi a quella di Matera-Irsina.
All’inizio dell’omelia, mons. Caiazzo ha rivolto “un ricordo particolare per Papa Francesco. La nostra preghiera per lui, per la sua salute, salga come profumo d’incenso gradito a Dio e ci ottenga quella grazia che stiamo implorando: tornare presto a guidare la Chiesa universale. Lo affidiamo alla Madonna del Carmine”.
Poi un pensiero sul ministero episcopale a Tricarico: “Negli ultimi due anni, vissuti intensamente, il Signore ci ha guidato verso una bella comunione fraterna, soprattutto tra sacerdoti e vescovo, invitandoci a cercare il bene dell’altro, evitando la tentazione di strumentalizzare le relazioni. Come vescovo, ho cercato di guardare a Cristo, il buon pastore, desiderando il bene del singolo sacerdote, dell’intero gregge della Chiesa di Tricarico, stando davanti, dietro, in mezzo ad esso, senza mai cercare consensi. Anche nei momenti di apparente stabilità, ho sempre ascoltato la voce di Gesù che mi dice: ‘Ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare’ (Gv 10,16). Ho avuto ancora una volta la conferma che la logica di Dio è diversa dalla nostra, che spesso è influenzata da calcoli e convenienze”.
Ricordando che “la storia che Dio scrive con noi è piena di sfide, ma sempre leale, poiché desidera il nostro bene e ci libera dalle trappole del male”, il presule ha aggiunto: “Papa Francesco, nel 2017, sottolineava che ogni pastore deve prepararsi a congedarsi bene, affinché questo momento non sia segnato da legami non purificati dalla Croce di Gesù. Il Papa sottolinea tre atteggiamenti dell’apostolo Paolo: il primo è il coraggio di non tirarsi indietro; il secondo è l’obbedienza allo Spirito, che ci guida nel cammino; il terzo è la consapevolezza che la propria vita non è il centro della storia, ma si è chiamati a servire”.
Mons. Caiazzo ha voluto ringraziare quanti, confratelli sacerdoti, consacrate e laici, lo hanno sostenuto in questo cammino, pregando per lui: “Anche il cuore di un vescovo conosce il dispiacere e le lacrime, ma sono sereno perché so che ubbidire a Cristo attraverso la Chiesa è sempre la scelta giusta. Diceva S. Oscar Romero: ‘La mia voce scomparirà, ma la mia parola che è Cristo resterà nei cuori di quanti lo avranno voluto accogliere. Fratelli, custodite questo tesoro. Non è la mia povera parola a seminare speranza e fede; è che io non sono altro che l’umile risuonare di Dio in questo popolo’”. E ha concluso: “Al termine del mio servizio pastorale in mezzo a voi, vi invito a seguire l’esortazione di San Paolo: ‘Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà’ (Rm 12,2). Siamo di Cristo, apparteniamo a Lui, e in Lui siamo chiamati a essere uomini di speranza, viandanti di speranza”.