Francia: Conferenza episcopale francese invita l’arcivescovo di Tolosa a riconsiderare nomina di un prete condannato per abusi su minore

L’invito della presidenza della Conferenza episcopale francese a mons. Guy de Kerimel, arcivescovo di Tolosa, affinché “riconsideri la decisione presa in merito alla nomina del cancelliere della sua diocesi”. È quanto chiedono, in una nota, il presidente dei vescovi francesi card. Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia, e i due vice-presidenti, mons. Vincent Jordy e mons. Benoit Bertrand, rispettivamente vescovi di Tours e Pontoise. Secondo i tre vescovi, “una nomina a un incarico così importante, sia canonicamente che simbolicamente, non può che riaprire ferite, risvegliare sospetti e sconcertare il popolo di Dio”. La Presidenza tiene quindi a far sapere di aver avviato “un dialogo costruttivo con mons. Guy de Kerimel, invitandolo a riconsiderare la decisione” e nella nota ricordano che “la nostra Chiesa, da diversi anni, ha coraggiosamente imboccato la via della verità nella dolorosa questione degli abusi commessi al suo interno. È molto importante continuare questo lavoro in tutti i settori della vita ecclesiale. A poco a poco, abbiamo imparato a guardare questi fatti innanzitutto dal punto di vista delle persone che ne sono state vittime e che ne subiscono le conseguenze per il resto della loro vita. Questo cambiamento di prospettiva, l’ascolto commovente della loro angoscia e del loro dolore e l’accoglienza del loro invito a percorrere umilmente con loro un cammino di verità, hanno avviato, per la nostra istituzione ecclesiale, un lungo e impegnativo lavoro di conversione, che siamo determinati a proseguire”.
All’inizio di giugno, l’arcivescovo di Tolosa ha nominato cancelliere il sacerdote Dominique Spina, condannato nel 2006 a cinque anni di carcere, uno dei quali con la condizionale, per lo stupro di una studentessa sedicenne nel 1993. Guy de Kerimel ha spiegato di essersi “sposto dalla parte della misericordia” nominando questo sacerdote, al quale non ha “nulla da rimproverare” e che, peraltro, svolge una “funzione amministrativa”. La decisione ha però causato la reazione di numerose associazioni di vittime di abuso. Da qui la presa di posizione della presidenza della Conferenza episcopale francese.

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