Quest’anno la Carta di Leuca ha preso forma attraverso l’incontro di idee tra giovani. Tutto è cominciato quando i 24 ragazzi impegnati nel Servizio civile universale presso la sede della Caritas diocesana di Ugento-Santa Maria di Leuca hanno incontrato i 21 corsisti del Ciheam, l’istituto di alta formazione agroalimentare con sede a Tricase Porto, avamposto strategico sul Mediterraneo. All’incontro hanno preso parte anche 5 studentesse della Scuola di Economia di Lione, in Italia per studiare l’impatto della Fondazione Mons. Vito De Grisantis – braccio operativo della Caritas diocesana – sul territorio.
Questo documento contiene l’impegno a diventare ed essere fautori e custodi di nuovi cambiamenti. Promotori di pace in tempi di guerra. Parte dal rifiuto di ogni forma di violenza e altra forma di razzismo e discriminazione. Un atto di contrasto all’odio digitale e alla disinformazione.
Tra i pilastri di Carta di Leuca ci sono delle aperture al mondo: accogliere lo straniero, riscoprendo l’umanità spesso smarrita dietro slogan e appartenenze; collaborare, riconoscersi, confrontarsi oltre le differenze e nonostante le differenze, perché il cambiamento possa essere duraturo e autentico.
Quest’anno il programma si sviluppa intorno al tema delle migrazioni, mantenendo però lo sguardo sempre rivolto a Gaza. Nella notte tra il 13 e il 14 agosto, intorno all’una del mattino, si terrà un momento di preghiera sulla tomba del venerabile don Tonino Bello, ad Alessano.
Alle ore 2 è prevista la partenza verso il santuario di Leuca, in cammino verso un’alba di pace. Un corridoio umano di giovani percorrerà la Via Francigena insieme al vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli, e a tutti coloro che decideranno di unirsi al pellegrinaggio. Alle ore 4 è prevista una sosta presso i Padri Trinitari di Gagliano del Capo, per poi riprendere il cammino e giungere ai piedi del santuario mariano intorno alle ore 6.30. Alla proclamazione della Carta di Leuca-La forza delle migrazioni, alle ore 7, seguirà la celebrazione della S. Messa.
Sarà un’occasione per incontrare le istituzioni e i sindaci del Capo di Leuca, per ribadire insieme che “le migrazioni sono una benedizione per i popoli che accolgono”. Tra gli ospiti attesi quest’anno mons. Bruno Varriano, vescovo latino del Patriarcato di Gerusalemme con sede a Cipro, mentre online si collegherà mons. Alexis Leproux, segretario generale del Coordinamento ecclesiale del Mediterraneo, responsabile di Med 25 – Bel Espoir e vicario per il Mediterraneo dell’arcidiocesi di Marsiglia. Sarà la comunità di Specchia, rappresentata dal sindaco Anna Laura Remigi, a donare l’olio per la lampada della pace, che brillerà tutto l’anno davanti a Maria de Finibus Terrae.
L’evento sul piazzale del santuario sarà trasmesso in diretta streaming su www.radiodelcapo.it.
“La Carta di Leuca – afferma mons. Angiuli – è un’iniziativa promossa dalla Fondazione di partecipazione Parco culturale ecclesiale Terre del Capo di Leuca – De Finibus Terrae. Una mano tesa all’abbraccio fraterno, un’esperienza che risveglia i desideri più autentici dell’uomo e invita ciascuno a non arrendersi alle chiusure, ma a osare la convivialità di volti rivolti, che si riconoscono amici. È una profezia che germoglia in questa terra semplice e povera, in comunità umili e operose, ma che vogliono coinvolgere uomini e donne di buona volontà, perché la convivialità sia possibile; è un cammino condiviso. La convivialità è possibile ed è il futuro dell’umanità riconciliata da ogni conflitto”.
Sostenuta dai fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, la Carta di Leuca è un’esperienza di dialogo interculturale e interreligioso nel Mediterraneo.