“La giustizia sociale, in sostanza, è rubare a una persona il frutto del suo lavoro e darlo a un’altra. Cioè, è la carità imposta con la forza, e la carità non può essere fatta con la pistola puntata. La carità deve nascere dal cuore, dall’anima, dallo spirito di una persona, e non con una pistola puntata alla testa. E in questo senso, la giustizia sociale è francamente contraria al settimo e al decimo comandamento, perché rubare è sbagliato e anche desiderare i beni altrui”. Continuano a far discutere queste e altre parole, pronunciate lo scorso fine settimana dal presidente dell’Argentina, Javier Milei, che è intervenuto nella città di Resistencia durante un congresso di chiese evangeliche, nel tempio “El portal del cielo”, una mega struttura da 15mila posti appena inaugurata. Il vescovo di San Francisco, mons. Sergio Buenanueva, ha intitolato “In dialogo con le idee della libertà” una riflessione sul discorso del presidente Milei, che a suo avviso ha lasciato “molto, moltissimo da discutere”. Il presule mette in guardia dalle semplificazioni: “La giustizia sociale non è solo distributismo statale”, ha affermato il vescovo, ritenendo che Milei abbia nuovamente attaccato una visione distorta di questo principio. Ha riconosciuto che in nome di una caricatura della giustizia sociale sono stati commessi eccessi e atti di corruzione, ma ha sottolineato che, nell’ambito dell’umanesimo cristiano, “la giustizia sociale è un concetto più ricco, complesso e valido”. La costruzione del bene comune, secondo la Dottrina sociale della Chiesa, “implica armonizzare tutte le sue dimensioni: giustizia generale, commutativa, distributiva e anche giustizia sociale”. Norberto Saracco, il più famoso teologo pentecostale dell’Argentina, ha criticato duramente il discorso del presidente, parlando di “presenza deplorevole”. E ha spiegato: “Deplorevole perché il luogo sacro del pulpito è stato prestato al presidente affinché, in un chiaro atto di parte, potesse dirigere la sua diatriba piena di falsi argomenti, distorsioni maliziose e affermazioni totalmente contrarie agli insegnamenti del Vangelo”.