Striscia di Gaza: l’Ue richiama Israele, “situazione insopportabile, civili come bersagli. Libero accesso agli aiuti umanitari”

“I civili non possono essere bersagli. Mai. Le immagini provenienti da Gaza sono insopportabili”. L’Unione europea torna a far sentire la sua voce sulla drammatica situazione in Terra Santa. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, affida oggi ai social una pesante dichiarazione, nella quale afferma: “L’Unione europea ribadisce il suo appello a favore di un flusso libero, sicuro e rapido degli aiuti umanitari. E per il pieno rispetto del diritto internazionale e umanitario”. Aggiunge: “I civili di Gaza hanno sofferto troppo, per troppo tempo. Bisogna finirla ora. Israele deve mantenere le promesse fatte”.
Immediatamente – con un’azione che appare concertata – interviene il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. “Niente da aggiungere. La situazione a Gaza è intollerabile”. Ancora oggi si sono registrati numerosi morti fra la popolazione civile nella Striscia.
Quindi tocca all’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Kaja Kallas, richiamare Tel Aviv: “L’uccisione di civili in cerca di aiuti a Gaza è indifendibile”. Poi specifica di aver parlato con il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, “per ricordare il nostro accordo sul flusso degli aiuti e ho chiarito che l’Idf”, ossia le Forze di difesa israeliane, “deve smettere di uccidere le persone nei punti di distribuzione. Se Israele non rispetta le sue promesse, tutte le opzioni restano sul tavolo”.
Le parole di Von der Leyen, Costa e Kallas fanno eco alla lettera dei 25 ministri degli esteri europei di ieri che intimavano al governo di Benjamin Netanyahu: “La guerra a Gaza deve finire ora”.
Ma alle parole di Kallas risponde proprio il ministro israeliano Gideon Sa’ar: “Ho parlato con Kaja Kallas e le ho detto che Hamas sta conducendo una campagna di menzogne, creando deliberatamente attriti tra la popolazione civile, i centri di distribuzione degli aiuti e l’Idf”. Secondo il ministro sarebbe “Hamas a sparare ai civili e a torturarli quando cercano di recuperare gli aiuti. […] La comunità internazionale non deve cadere nella trappola di Hamas”.
L’Ue è impegnata in questi giorni nei summit bilaterali, prima con Giappone e poi con la Cina: nella preparazione di questi incontri s’è accennato ai temi principali dei colloqui, fra cui sicurezza e difesa, Ucraina, Israele-Hamas, dazi americani, commercio internazionale.

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