San Francesco: mons. Fusco (Ceam), “porteremo il volto di una Chiesa che desidera essere discepola del Vangelo”

“Francesco ci consegnerà alcuni inviti: ritornate al Vangelo, tornate a Cristo, amate la Chiesa, servite i poveri, custodite il creato, vivete la pace. Il pellegrinaggio che vivremo come Regione il 3 e il 4 ottobre prossimi porterà ad Assisi la fatica e la speranza del nostro popolo, le sue ferite e i suoi sogni, le sue preghiere e le sue mani operose. Porteremo il volto di una Chiesa che desidera essere discepola del Vangelo, umile come Francesco, libera come lui, lieta nel servizio e coraggiosa nella testimonianza”. Lo ha detto stamattina mons. Michele Fusco, vescovo di Sulmona-Valva, delegato della Conferenza episcopale abruzzese-molisana (Ceam)intervenendo a L’Aquila alla presentazione del programma delle celebrazione per la festa di San Francesco, il 3 e il 4 ottobre. Quest’anno sarà l’Abruzzo a offrire l’olio che alimenta la Lampada votiva che arde giorno e notte ad Assisi, sulla tomba del patrono d’Italia.
“Per la nostra comunità aquilana – ha dichiarato l’arcivescovo dell’Aquila, mons. Antonio D’Angelo – la gioia è doppia perché oltre all’offerta dell’olio, ci unisce alla città di Assisi il tema del Perdono, come ricorda Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo ‘Spes non confudit’, al numero 5. Il Papa, infatti, cita la Perdonanza celestiniana e il Perdono di Assisi, come due eventi giubilari della Misericordia che precedono il Giubileo del 1.300. Auguro a tutti una buona preparazione a questo evento e ciascuno possa sperimentare la tenerezza dell’amore del Padre”.
“Solennità di San Francesco d’Assisi 2025. Un ricco programma di celebrazioni ed eventi che acquista un particolare rilievo in anni caratterizzati dalla memoria di alcuni momenti particolari della vita del Santo e che culmineranno nelle celebrazioni della Pasqua di Francesco nel 2026. La partecipazione della Regione Abruzzo ad Assisi, per venerare, a nome dell’Italia intera il suo patrono San Francesco, è per noi motivo di grande gioia. Un’opportunità per camminare insieme uniti, istituzioni religiose e civili, popolo cristiano e cittadini tutti, senza lasciare indietro nessuno, per essere in fraternità un’autentica profezia per l’oggi”, ha affermato il custode della basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, fra Massimo Travascio.
“Tra gli affreschi giotteschi delle storie di san Francesco nella chiesa superiore della Basilica a lui dedicata – ha dichiarato fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di San Francesco in Assisi – ce n’è uno che riguarda un uomo d’Abruzzo, il Conte di Celano che ospitò a mensa il santo. E proprio durante il pasto Francesco gli predisse la sua morte imminente. Così il nobile riuscì a fare testamento, regolare i suoi conti con la coscienza e addormentarsi nella pace. Mi piace ricordare qui questo episodio, curioso e significativo, come un’icona e un simbolo della relazione che lega l’Abruzzo a san Francesco, riconosciuto come maestro e padre nei momenti decisivi della vita e nei passaggi epocali, quando siamo chiamati a fare scelte importanti”. Anche oggi “siamo in un passaggio decisivo della nostra società e civiltà, in questo cambiamento d’epoca. Spero che Francesco d’Assisi, per gli amici forti e gentili di questa Regione e per tutti noi, possa essere ancora fonte di ispirazione per abbandonare tutto ciò che non serve e non ci fa bene (le rivalità, le divisioni, le chiusure anche ‘storiche’) e abbracciare con sapienza la vera tradizione che ci permette di fecondare il presente con i semi del futuro, che sono la solidarietà, la fiducia, la creatività e la speranza. L’Abruzzo è una Regione in cui come in pochi altri casi la fede, la natura, la società e l’economia sono proprio interconnesse: l’antica impronta francescana continui a ispirare scelte e prassi sapienti affinché questa tradizione viva sia ancor più vivificata e valorizzata”, ha concluso fra Moroni.

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