La Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb), insieme a un gruppo di organismi ecclesiali brasiliani, ha pubblicato una nota dal titolo “La cura della nostra casa comune è la nostra causa comune”, in seguito all’approvazione del disegno di legge n. 2.159/2021 sui controlli ambientali, da parte della Camera dei Deputati, il 17 luglio scorso. Secondo la nota, “la nuova formulazione, ancora più fragile di quella approvata al Senato, mina i principi consolidati della protezione ambientale, indebolisce le licenze, indebolisce il controllo pubblico e minaccia i territori, le acque, le foreste e la vita”. Il documento mette in discussione soprattutto la creazione di disposizioni come la “Licenza ambientale speciale” e la “Licenza di adesione e impegno”. Queste licenze, secondo la nota, avranno gravi impatti, come la riduzione della valutazione preventiva dei progetti che possono causare danni irreversibili all’ambiente, soprattutto in aree sensibili come l’Amazzonia, la Foresta Atlantica e il Cerrado.
La Cnbb e le organizzazioni ecclesiali ribadiscono nella Nota che la “Casa comune non può più sostenere la logica del profitto illimitato”. Perciò, “rigettiamo con forza questo progetto e chiediamo una legislazione ambientale che risponda all’urgenza del tempo presente con responsabilità, dialogo, partecipazione sociale e riverenza per il mistero della vita. Abbiamo bisogno di uno sviluppo sostenibile e inclusivo, di una legislazione unitaria che aiuti tutti”.
La nota è firmata dalla Rete ecclesiale pan-amazzonica (Repam Brasile), dal Consiglio indigeno missionario (Cimi), da Caritas Brasile, dalla Commissione pastorale della terra (Cpt), dal Movimento Laudato si’, dall’Iniziativa interreligiosa per la foresta pluviale (Iri Brasile), dall’Associazione nazionale dell’educazione cattolica del Brasile (Anec), dal Consiglio nazionale dei laici del Brasile (Cnlb) e dalla Conferenza nazionale dei religiosi del Brasile (Crb).