Si è concluso con esito positivo il progetto “Oltre il nido: intervento multidimensionale a favore dei minori vulnerabili in Bolivia”, finanziato dalla Commissione per le adozioni internazionali (Cai).
Il progetto, della durata di 18 mesi, è stato realizzato nei dipartimenti di La Paz, Cochabamba, Tarija, Oruro e Santa Cruz, con l’obiettivo generale di contribuire al benessere psico-fisico e alla crescita armoniosa dei minori fuori famiglia o in situazione di vulnerabilità, salvaguardandone i diritti fondamentali, in particolare quello di vivere e crescere all’interno di una famiglia.
Attraverso il coordinamento con le autorità locali e la sinergia con attori istituzionali, pubblici e del Terzo settore attivi nei campi della protezione, dell’istruzione e della sanità, il progetto ha promosso il rafforzamento del sistema di accoglienza e protezione per minori orfani o fuori famiglia, sostenendo strategie di reinserimento familiare e favorendo percorsi di adozione e affido.
L’iniziativa è stata guidata da Aibi-Associazione Amici dei Bambini Ets, in collaborazione con organizzazioni italiane quali Sos Bambino International Adoption Aps, Spai, Fondazione Patrizia Nidoli, e con partner boliviani come Ciudad de los Niños e Fundación Virgen de las Nieves.
Tra i risultati del progetto, “oltre 1.300 minori hanno ricevuto assistenza medica integrale, inclusi trattamenti odontoiatrici, supporto terapeutico e interventi chirurgici specialistici. 129 minori sono stati inseriti nel sistema educativo ordinario e speciale, con la distribuzione di materiale scolastico, uniformi e libri di testo. 980 adulti sono stati coinvolti in attività formative su tematiche educative, psicologiche e familiari: pedagogia Montessori, neuro-sviluppo, prima infanzia, resilienza, cura e autocura, prevenzione dello stress e del burnout, gestione delle crisi. 374 bambini hanno beneficiato di supporto scolastico per un totale di 4.822 ore di stimolazione pedagogica e sviluppo integrale. 308 minori hanno ricevuto assistenza psicologica continuativa. Sono stati attivati 203 processi di reintegrazione familiare. Sono stati rilasciati 476 certificati di nascita e documenti d’identità, tutelando il diritto fondamentale all’identità. 43 giovani care-leaver hanno elaborato e avviato progetti individuali di autonomia, grazie a borse di studio e percorsi di formazione tecnica”.
Rispetto all’adozione nazionale e internazionale, ci sono stati “la ristampa della Guida per l’accoglienza e l’incontro durante l’adozione e pubblicazione della seconda parte: Guida alle buone pratiche – Prepariamoci all’adozione”, destinata a famiglie, operatori e educatori.
Redazione e validazione della Guida all’accompagnamento verso l’adozione e alla ricerca delle origini; la formazione di 681 studenti universitari in 7 facoltà distribuite in 4 città boliviane su temi legati all’adozione; l’organizzazione della Conferenza internazionale sulla ricerca delle origini, con laboratori condotti da figli adottivi; la produzione di contenuti multimediali, materiali informativi e campagne di sensibilizzazione su media e reti sociali; il rafforzamento dell’Associazione Famiglie del Cuore, con incontri formativi, supporto al raduno nazionale e iniziative pubbliche; la proiezione di film a 351 studenti, nell’ambito del Festival dei diritti umani “Bajo Nuestra Piel”, per sensibilizzare sui temi dell’adozione e dell’istituzionalizzazione.