Diocesi: don Gioia (Matera) a mons. Ambarus, “chiediamo allo Spirito di trasformare desideri e bisogni in azione di grazie”

“Eccellenza carissima, voglia accettare questi due segni, la croce pettorale e l’anello, che esprimono la gratitudine del nostro presbiterio per la disponibilità a servire con amore e fedeltà evangelica la nostra Chiesa. E invochi su tutti noi quelle benedizioni che dal suo cuore di padre potranno far vivere in ciascuno la gioia di sentirci una sola famiglia”. Con queste parole don Angelo Gioia, amministratore della diocesi di Matera-Irsina, si è rivolto al nuovo arcivescovo, mons. Benoni Ambarus, durante la celebrazione per l’inizio del ministero episcopale, che si è svolta oggi nella cattedrale di Matera. “È la sua nuova Chiesa che ha custodito con preghiera e affetto il tempo che ci separava da questo incontro – ha detto – e che vede in lei l’amico dello Sposo, il pastore con una spiritualità incarnata e animata da carità, capace di vicinanza e attaccamento alla terra a cui è stato mandato”. Nel suo saluto, don Gioia ha affidato al nuovo vescovo “il compito di motivare e maturare una crescente partecipazione alla vita attiva della diocesi”, chiedendogli “di custodire i vincoli sani della comunione tra presbiteri e laici e accompagnare con paternità i giovani sacerdoti”. L’auspicio espresso è quello di “rafforzare reti territoriali solidali e promuovere l’impegno caritativo come dimensione ministeriale condivisa, nel segno del Vangelo e della fraternità”.

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