Genocidio di Srebrenica: Von der Leyen, “uno dei capitoli più oscuri della memoria collettiva europea”. Bosnia-Erzegovina verso l’Ue

“Alcuni eventi storici gettano un’ombra che si estende su più generazioni. Il genocidio di Srebrenica è uno di questi. È uno dei capitoli più oscuri della memoria collettiva europea”. Lo afferma la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, in occasione del 30° anniversario del genocidio di Srebrenica. “Sono trascorsi trent’anni da queste atrocità. Oggi desidero rendere omaggio agli oltre 8.300 ragazzi e uomini bosniaci uccisi e a quelli ancora dispersi. Mentre alcune delle ultime vittime di Srebrenica vengono sepolte con dignità, rendo omaggio anche alle madri, alle mogli e alle figlie che continuano a soffrire, portando il peso della perdita per tre decenni”. Aggiunge: “È nostro dovere ricordare e preservare la verità, affinché le generazioni future sappiano esattamente cosa è successo. Devono sapere che nell’estate del 1995 le vittime furono sistematicamente giustiziate e sepolte in fosse comuni all’interno della ‘zona sicura’ di Srebrenica designata dalle Nazioni Unite. Una città che credevano li avrebbe protetti nella brutale guerra che stava devastando la Bosnia-Erzegovina. L’Unione europea non dimenticherà mai ciò che è accaduto in questa città”. Quindi la presidente precisa: “Rifiutiamo e condanniamo fermamente qualsiasi negazione, distorsione o minimizzazione del genocidio di Srebrenica, così come la glorificazione dei criminali di guerra. I leader politici hanno una grande responsabilità in tal senso, in particolare in Bosnia-Erzegovina e in tutti i Balcani occidentali. Devono dare l’esempio riconoscendo i fatti accertati e onorando le vittime. E devono impegnarsi attivamente per la riconciliazione, affrontando le radici dell’odio che hanno portato a queste atrocità. Questa è l’unica via verso un futuro più luminoso e prospero per la prossima generazione”. Infine un messaggio al popolo della Bosnia-Erzegovina: “L’Ue è al vostro fianco. Restiamo pienamente impegnati a sostenere il vostro Paese nel suo percorso verso l’adesione all’Unione europea”.

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