“Un segno di grande generosità da parte della Chiesa tutta e ovviamente di Papa Leone e della Santa Sede”. Così ai media Cei, il card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, commenta – a margine del suo incontro con il Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina – la disponibilità riaffermata ieri da Papa Leone al presidente ucraino Zelensky ad accogliere in Vaticano i Rappresentanti di Russia e Ucraina per i negoziati. L’ “offerta”, aggiunge il presidente Cei, va letta “nell’impegno – come disse Papa Leone – a guardarsi negli occhi. ‘Venite qui e guardatevi negli occhi’: usò questa espressione in un’altra occasione”. E’ una disponibilità “a offrire spazi di dialogo e a fare di tutto per trovare la ricomposizione e la fine del conflitto, per trovare le vie della pace”. Riguardo al fatto che lo scambio dei prigionieri appare al momento come unica via di dialogo possibile, Zuppi aggiunge: “Sentiamo che è ancora troppo poco e vorremmo che questo impegno per il dialogo crescesse ulteriormente. Paradossalmente però l’aspetto umanitario può essere una grammatica per ritrovare un alfabeto comune che è quello della pace. Esercitandoci in questo impegno, si possono ritrovare le parole della pace”.