Parlamento Ue: oggi voto sulla mozione di censura a Von der Leyen. Fra i temi a Strasburgo dazi, armi, migrazioni

(Strasburgo) L’Europarlamento oggi si concentra sul voto, a mezzogiorno, sulla mozione di censura presentata dai Conservatori contro la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Ma i temi che attraversano i lavori parlamentari sono molteplici: i dazi Usa, le forniture di armi all’Ucraina, le migrazioni (Paesi sicuri, rimpatri…).
“Un accordo equo, ma non un accordo a tutti i costi”. Ieri si è discusso di dazi e così si era espressa la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen. Stessa posizione del commissario a commercio, Maroš Šefčovič, che ritiene lo slittamento al primo agosto dei dazi di Trump come una notizia positiva per poter affrontare meglio i negoziati. Concretamente, come ha ricordato Šefčovič, stiamo parlando di un controvalore economico di “1,5 trilioni di euro nella scambio di beni e servizi, e 5 trilioni di euro di investimenti”. Šefčovič ha evidenziato che, a inizio settimana, diversi Paesi, come Giappone, Corea del Sud e Sudafrica (sono in totale 12 i governi che le hanno ricevute), si sono visti recapitare una lettera a firma del presidente statunitense Donald Trump nella quale si annuncia l’imposizione dei dazi in fase di importazione delle loro merci (dal 25 al 40%). “I negoziati in corso – ha spiegato Šefčovič – hanno momentaneamente congelato fino al prossimo 1° agosto le lettere indirizzate in Europa”. È il segnale che “il confronto è positivo e costante”, di fatto quotidiano, sia in presenza che da remoto. Da subito il Parlamento europeo ha chiesto, sulla questione dazi, di trovare soluzioni negoziali, quindi chiare, durature, trasparenti. “Stiamo lavorando a un accordo equilibrato, ma ci prepariamo a qualsiasi scenario”, ha annunciato Šefčovič, in linea con quanto detto, sempre da Von der Leyen, qualche ora prima. Gli Stati Uniti sono un interlocutore economico e commerciale privilegiato, ma “ci apriamo anche ad altri mercati e, in questo senso, molte negoziazioni sono già in corso: per alcune siamo in fase molto avanzata”, ha detto ancora il commissario. Entro il 2025 si concluderanno, infatti, gli accordi con i Paesi Mercosur (ovvero il Sud America), con il Messico e l’Arabia Saudita. È avviato il dialogo con il Far East (Indonesia, Malesia, India, Thailandia, Filippine) e si guarda con attenzione all’Australia.
Altro tema: economia circolare per il mercato dell’auto, in applicazione di quanto proposto, esattamente due anni fa, negli obiettivi del Green Deal europeo. E così, le commissioni Ambiente e Mercato interno del Parlamento hanno adottato, a inizio settimana, le loro proposte per l’elaborazione di norme inerenti il ciclo vitale dei veicoli a motore: dalla progettazione alla rottamazione. Il testo dovrebbe essere sottoposto a votazione nella prossima plenaria del Parlamento, a inizio settembre. Il regolamento, una volta approvato in via definitiva nei suoi contenuti, diventerebbe esecutivo per le auto prodotte dall’anno successivo la sua entrata in vigore; termine temporale che sale a 5 anni per autobus, veicoli pesanti, rimorchi, motocicli, quad, ciclomotori e minicar. Sono previste alcune eccezioni, ad esempio, per i veicoli speciali e i veicoli di interesse storico. Potrebbero essere esentati dal rispetto della nuova normativa i veicoli progettati e costruiti per forze armate, protezione civile, vigili del fuoco, emergenza medica, nonché i veicoli storici. In Europa, dunque, i veicoli del futuro dovrebbero essere progettati con almeno un 20% di plastica riciclata (obiettivo da raggiungere entro 6 anni dall’entrata in vigore della legge), oltre a prevedere materiali, parti e componenti il più possibile sostituibili, rigenerabili e recuperabili in appositi impianti finalizzati al loro trattamento.

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