Nigeria: mons. Anagbe (Makurdi), “è genocidio, l’Europa non taccia”

(Foto AFP/SIR)

“È un genocidio silenzioso, la situazione è molto precaria, pericolosa, direi senza esitazione”. Lo denuncia al Sir mons. Wilfred Chikpa Anagbe, vescovo di Makurdi, cuore cristiano della Middle Belt, descrivendo gli attacchi quotidiani contro le comunità cristiane. “Talvolta gli attacchi si prolungano per una settimana intera e non riceviamo alcun aiuto. Il governo sembra non capire o vive in uno stato di negazione”. Ricorda l’irruzione di Boko Haram nei primi anni Duemila: “Dissero che la civiltà occidentale è malvagia, iniziarono a distruggere scuole e chiese, a spostare comunità cristiane. Rapirono le ragazze di Chibok. Sono passati oltre dieci anni e molte non sono liberate”. Oggi, prosegue, “i banditi hanno occupato il Nord-Ovest e i pastori terroristi Fulani il Nord-Centro, diffondendo terrore con gli stessi obiettivi”. Dal 2018 al 2025 nella diocesi di Makurdi sono state chiuse 19 parrocchie e un convento. “Vogliono islamizzare la Nigeria, trasformarla nello Stato islamico dell’Africa occidentale. È una jihad, una guerra di pulizia etnica. Quando attaccano massacrano anche i neonati. Qual è la loro colpa?”. Drammatica la strage di Yelwata, dove “tra il 13 e il 14 giugno oltre 200 persone sono state bruciate vive nelle loro case, cosparse di benzina e incendiate, arse come animali. Questo è genocidio”. Il vescovo chiede all’Europa: “Pregate e denunciate questo male. Troppi leader vogliono essere politicamente corretti e tacciono. Se ignoriamo questa crisi, assisteremo a un altro genocidio”. Infine un ringraziamento al Papa: “Le sue parole mi hanno consolato. So che non siamo soli. Ma è tempo che il mondo si alzi in piedi”.

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