Il cartello dell’opposizione Concertación democrática nicaragüense (Cdn), che raggruppa i principali gruppi di opposizione al regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo, ha espresso, in una nota, “profonda preoccupazione e sorpresa per la recente valutazione della sicurezza degli Stati Uniti”, che ha descritto le condizioni in Nicaragua come “stabili” e con “un buon tenore di vita”. “La Cdn ritiene che la valutazione resa pubblica lunedì da Kristi Noem, segretaria della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, abbia ignorato la crescente repressione statale e transnazionale, le violazioni dei diritti umani e i crimini contro l’umanità commessi dal regime sandinista, che sono stati documentati da numerosi organismi internazionali e Paesi, compresi gli Stati Uniti”, si legge nella dichiarazione. La Cdn ha ricordato che durante la sua recente visita in Costa Rica, proprio il Segretario di Stato Usa, Marco Rubio ha affermato che il regime sandinista costituisce un “nemico dell’umanità”, poiché “non è un segreto la vicinanza della dittatura Ortega Murillo ai regimi di Iran, Russia e Corea del Nord”.
Le dichiarazioni di Noem sono, con ogni evidenza, collegate con la decisione dell’Amministrazione di Donald Trump, il quale ha annunciato che eliminerà il Tps, lo strumento che dal 1999 protegge dalla deportazione circa 76.000 honduregni e nicaraguensi negli Stati Uniti. Il Dipartimento per la sicurezza nazionale ha giustificato la misura, che entrerà in vigore 60 giorni dopo la pubblicazione ufficiale del documento nel Registro federale, perché i due Paesi “non soddisfano più i criteri per la designazione del Tps”.