“Corridoi universitari per studenti, corridoi lavorativi per rifugiati che vengono in Italia per lavoro e corridoi umanitari. Il corridoio collega una parte della casa con un’altra parte della casa, una parte di un edificio con un’altra parte di un edificio. Il corridoio è un canale di comunicazione. Il corridoio umanitario tra l’Afghanistan e l’Italia è uno dei più importanti perché l’Italia è sempre stata vicina al popolo afghano, alla società afghana nella cooperazione, nella promozione dei diritti umani, nella tutela dei valori dello stato di diritto”. Con queste parole Pierfrancesco Sacco, della Direzione generale italiani all’estero e politiche migratorie della Farnesina, ha accolto oggi a Fiumicino 119 profughi afghani arrivati con un volo speciale “Solidaire” da Islamabad grazie ai corridoi umanitari promossi dalla Comunità di Sant’Egidio insieme allo Stato italiano e ad altre associazioni. “L’Italia non dimentica l’Afghanistan e infatti il corridoio umanitario è stato esteso per altre 700 persone pochi mesi fa. E così noi cerchiamo di far vincere la legalità rispetto all’illegalità, l’accoglienza e l’integrazione rispetto all’esclusione e alla segregazione. Questo è nelle corde della diplomazia italiana, della diplomazia in pace e di mediazione”, ha aggiunto Sacco, rivolgendosi alle persone arrivate composte da nuclei familiari e singoli rifugiati che potranno iniziare un nuovo percorso di integrazione in Italia, dopo essere fuggiti dal regime talebano nell’agosto 2021 ed avere trovato riparo in Pakistan, in condizioni estreme, in campi informali nel centro di Islamabad. “Questo purtroppo è anche un tempo di guerre e quindi accogliervi e vedere nei vostri occhi la speranza è un motivo per tutti di speranza”.

(Foto Calvarese/SIR)