“La speranza, che guiderà queste nostre giornate, non si limita a guardare al futuro, ma opera nel presente. Spinge le persone a non cedere di fronte alle difficoltà, ma a interpretarle come tappe di un cammino. La speranza non è un atteggiamento passivo: al contrario, sollecita l’impegno, la partecipazione consapevole ai processi di trasformazione. Sperare in un mondo più giusto significa contribuire a costruirlo”. Lo dice il presidente nazionale del RnS, Giuseppe Contaldo, presentanto la prossima convocazione nazionale, in Vaticano, il 6 e 7 giugno. “L’evento che straordinariamente condivideremo – aggiunge – si colloca in un’altra ricorrenza molto significativa: il 19 maggio del 1975, infatti, nel Lunedì di Pentecoste san Paolo VI incontrava il Rinnovamento carismatico di tutto il mondo, proprio nella Basilica di san Pietro. In quella occasione, tra le altre cose, ebbe a dire: ‘Questo Rinnovamento davvero costituisce una chance per la Chiesa’. A distanza di anni, come Movimento oggi stiamo approfondendo il valore della speranza e con il Giubileo abbiamo un’occasione d’oro per poterla sperimentare in un orizzonte così vasto. Insieme ai vari Movimenti, Associazioni e Nuove Comunità ci siamo riuniti per preparare il grande momento giubilare che precede la Pentecoste, facendo memoria di quella storica del 1998, quando san Giovanni Paolo II, allora Pontefice, volle incontrare per la prima volta tutte le nostre realtà, riconoscendone l’importanza nella vita della Chiesa”.
Infine Contaldo ribadisce: “Come Chiesa, oltre a vivere l’Anno Santo, siamo anche impegnati nel Cammino sinodale: c’è un procedere, un dinamismo in atto che, proprio alla luce di uno sguardo speranzoso illuminato dalla fede, ci sprona ad un fare sempre più comunionale. Intendiamo attuare questo intento alla luce dell’inizio del Pontificato di Papa Leone XIV”.