Striscia di Gaza: Guterres (Onu), condanna dell’attacco all’ospedale Al-Ahli, “ripristinare il cessate il fuoco”

Il Segretario Generale dell’Onu, Anton Guterres, in una nota, si è detto “profondamente allarmato dall’attacco di domenica delle forze israeliane all’ospedale arabo Al-Ahli, che ha reso inagibile il nosocomio di Gaza City e inflitto un duro colpo a un sistema sanitario della Striscia già devastato”. Guterres ribadisce che, “in base al diritto internazionale umanitario, i feriti e i malati, il personale medico e le strutture sanitarie, compresi gli ospedali, devono essere rispettati e protetti. Le forniture mediche stanno esaurendosi, mentre gli ospedali continuano a essere affollati da un numero elevato di vittime. Quasi il 70% di Gaza è ora soggetto a ordini di sfollamento emessi da Israele o si trova in una ‘no-go zone’, lasciando i palestinesi di Gaza senza un posto sicuro dove andare e con ben poche risorse per sopravvivere”. Nella nota si esprime anche “forte preoccupazione per il blocco degli aiuti, dato che Israele non consente l’ingresso di aiuti umanitari o altri beni essenziali da oltre sette settimane. Le conseguenze umanitarie sono devastanti, con le scorte alimentari in esaurimento, la produzione idrica in drastico calo e i materiali per i ripari quasi completamente esauriti”. Ricordando il diritto internazionale umanitario, Guterres richiama “la Potenza occupante ad accettare e facilitare piani di soccorso a favore della popolazione di Gaza” così come previsto da diverse risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, tra cui le risoluzioni 2730 (2024) e 2417 (2018), che “condannano fermamente l’illegittimo rifiuto dell’accesso umanitario e la privazione dei civili di beni indispensabili alla loro sopravvivenza”. Il Segretario Generale ribadisce che “le Nazioni Unite non parteciperanno ad alcun accordo di distribuzione di aiuti che non rispetti pienamente i principi umanitari: umanità, imparzialità, indipendenza e neutralità. I civili devono essere rispettati e protetti in ogni momento e devono avere i beni di prima necessità per sopravvivere. Tutti gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente e incondizionatamente. Un cessate il fuoco deve essere ripristinato e rinnovato senza indugio”.

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