Pasqua: mons. Oliverio (Lungro), “l’irruzione della luce nel buio del mondo è la consapevolezza che è stata distrutta la morte per noi

“Se ci mettessimo in ascolto della Settimana Santa della Pasqua, della Domenica, non ci sarebbe bisogno della ‘teologia’. E’ già tutto qui”. Lo scrive l’Eparca di Lungro degli Italo Albanesi dell’Italia Continentale , mons. Donato Oliverio,  in una lettera ai sacerdoti, religiosi e religiose e ai fedeli laici dal titolo “Grande e Santa Domenica di Pasqua”. “La Liturgia della Santa e Grande Domenica di Pasqua – scrive l’Eparca – ogni anno, nell’oggi di Dio, ci fa sperimentare il nuovo tempo dell’eternità, e si ripete l’irripetibile. Con il Grane e Santo sabato arriva il trionfo della notte pasquale e si spalanca per noi la vittoria della Grande e Santa Domenica di Pasqua”. Per il vescovo di Lungro “l’irruzione della luce nel buio del mondo è la consapevolezza che è stata distrutta la morte per noi, per misericordia di Dio. Infatti, è la misericordia di Dio che permette alla Vita di scendere continuamente agli inferi ed è Dio Padre che ci dona una vita incorruttibile”. La Chiesa – scrive ancora mons. Oliverio – “non conosce altra legge se non quella dell’amore, intesa come vita di Dio. Quanto è necessario, oggi, annunciare questa Verità, nell’era della tecnica dove la Verità è scomparsa e la menzogna sembra regnare. la legge dell’amore – aggiunge – nulla ha a che vedere con un mondo regolato dalla legge della superbia, in cui l’uomo pensa di essere dio e in cui è vero solo ciò che è funzionale all’uomo”.

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