Nicaragua: il regime impedisce l’ingresso nel Paese del sacerdote Jalder Hernández, della diocesi di Jinotepe

La Chiesa nicaraguense viene privata dal regime del servizio pastorale di un altro sacerdote, in piena Settimana Santa. A padre Jalder Hernández, infatti, è stato impedito di rientrare in Nicaragua, per ordine delle autorità. Hernández era in missione pastorale negli Stati Uniti e quando ha tentato di tornare nel suo Paese è stato respinto dalle autorità di immigrazione senza alcuna spiegazione, come ha denunciato dagli Stati Uniti l’avvocata e attivista nicaraguense Martha Patricia Molina, la quale ha affermato che questo è il secondo caso di questo tipo, dall’inizio della Quaresima.

Il sacerdote, incardinato nella diocesi di Jinotepe, era stato aggredito fisicamente da simpatizzanti sandinisti nel luglio 2018, nell’atrio della parrocchia di Santiago Apóstol, nel pieno della repressione del regime contro le proteste.

Proprio in questi giorni la Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh) ha avvertito che in Nicaragua esiste un modello di “detenzioni arbitrarie, espulsioni e confische di proprietà come ritorsione per il loro lavoro pastorale”. Dal 2023, almeno 46 religiosi sono stati detenuti e successivamente espulsi dal Paese. La stessa Cidh, in un recente rapporto in occasione del settimo anniversario delle proteste sociali, ha denunciato che più di 450 nicaraguensi sono stati privati arbitrariamente della loro nazionalità e a almeno 290 cittadini è stato impedito di entrare nel proprio Paese dal gennaio 2024.

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