Martiri: in un libro 443 storie cristiane nell’Italia di oggi

Il 9 maggio 2025 si terrà a San Paolo fuori le Mura la commemorazione ecumenica dei Nuovi Martiri, ovvero quei cristiani che, nel nostro tempo, hanno pagato con la vita la loro testimonianza di fede. In vista dell’evento, è appena arrivato in libreria “Nuovi Martiri” (Edizioni San Paolo) dei giornalisti Luigi Accattoli e Ciro Fusco. Il testo, che vede la prefazione del segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi, documenta l’attualità del martirio nella nostra epoca e nella nostra patria. La prima edizione, pubblicata nel 2000 in occasione del Grande Giubileo, aveva censito 393 nomi; oggi, a distanza di 25 anni, questa nuova raccolta ne aggiunge 50 in più, raggiungendo un totale di 443. Già allora, un’indagine statistica aveva rilevato che i martiri del Novecento superavano di gran lunga quelli trucidati nelle persecuzioni dei primi secoli. Oggi la tendenza non è cambiata: il numero continua a crescere e il libro – spiega una nota – offre un tributo necessario alla memoria di chi ha offerto la vita per Cristo e per i valori fondanti della nostra storia. A sottolineare l’importanza di questa testimonianza, il volume sarà presentato a Roma, martedì 29 aprile alle ore 17 presso la Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, luogo simbolo della memoria dei Nuovi Martiri. A intervenire, tra gli altri, il card. Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi.

Tra i martiri degli ultimi 25 anni emergono figure come don Andrea Santoro, ucciso nel 2006 mentre pregava nella sua chiesa a Trabzon, in Turchia, e il vescovo Luigi Padovese, assassinato nel 2010 sempre in Turchia dal suo autista, un militante islamista. Leonella Sgorbati e Annalena Tonelli, colpite nei loro ospedali in Somalia e in Somaliland, rispettivamente nel 2006 e nel 2003, hanno subito la stessa sorte di Graziella Fumagalli, assassinata nel 1995 nell’ospedale che dirigeva in Somalia. Ma i martiri della fede non si contano solo nei contesti di missione: in Brasile, nelle Filippine, in Burundi e ad Haiti, uomini e donne sono stati uccisi perché difendevano le popolazioni indigene, sottraevano ragazzi ai narcotrafficanti o rivendicavano i diritti degli emarginati. Anche in Italia il martirio continua: Emilio Gandolfo, Maria Laura Mainetti, Roberto Malgesini, Pino Puglisi e Giuseppe Diana sono testimoni della fede e della giustizia del nostro tempo. Né il sacrificio appartiene solo a sacerdoti e religiosi: anche laici come Marco Biagi, Luca Attanasio e Santa Scorese sono stati riconosciuti degni della palma del martirio, come in passato lo furono Salvo D’Acquisto, Aldo Moro, Vittorio Bachelet, Rosario Livatino, il generale Dalla Chiesa e Piersanti Mattarella citati nel volume.

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