In Italia c’è sicuramente un cammino da fare ancora, in vari ambiti, per attuare una piena parità fra donne e uomini. Prende le mosse da questa consapevolezza la mostra “Non ci hanno visto arrivare”, promossa dalle tre classi quinte del liceo delle scienze umane (indirizzo economico-sociale), del liceo scientifico sportivo e dell’istituto tecnico amministrazione, finanza e marketing dell’Istituto Maria Ausiliatrice (Ima) di Lecco. Ideata da un pool di professoresse e professori (Giulia Albana, Angela Grasso, suor Maridele Sandionigi, Carla Cattaneo, Michelle Crippa, Stefano Greco, Gerolamo Fazzini), che insegnano Diritto ed Economia, Fisica, Italiano, Filosofia e Storia, la mostra – che presenta quindi un forte carattere interdisciplinare – intende documentare, attraverso la focalizzazione su alcune figure di ieri e di oggi, “la lunga marcia delle donne fra XX e XXI secolo”.
Una mostra per rileggere il passato e immaginare il futuro, emblematica di uno stile educativo che punta – come spiega suor Marilisa Miotti, preside delle tre scuole secondarie di secondo grado dell’Ima – “ad avere uno sguardo attento a personalizzare i percorsi e a valorizzare le specificità, portando gli studenti ad accogliere prima e ad uscire da sé successivamente, nello stile del Service learning che, per noi, è il metodo pedagogico più consono alla nostra visione antropologica e didattica, di questo momento”.
“Come afferma Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti, ‘fa molto bene fare memoria del bene’. Per questa ragione – sottolinea Gerolamo Fazzini, insegnante di Storia e ideatore della mostra – nelle nostre scuole proponiamo figure di cui spesso i manuali di storia non si occupano: personaggi positivi spesso poco noti, che hanno cambiato la storia con azioni dal basso”.
La mostra consiste in 20 pannelli che presentano altrettante figure significative, suddivise in 5 ambiti tematici: “Contro le dittature”; “Scienza, tecnologia e salute”; “Cultura e società”; “Diritti”; “Economia civile”. Si va da dalla filosofa Hanna Arendt alla partigiana lecchese Vera Ciceri, da Cicely Saunders, cui si deve l’invenzione delle cure palliative a Katalin Karikò, Nobel per la Medicina 2023.
Marta Casiraghi, studentessa del liceo scientifico sportivo, sottolinea: “Ci è piaciuto lavorare a questa iniziativa perché è stata un’opportunità per apprendere in maniera differente e coinvolgente, che ci ha portato ad arricchire il nostro bagaglio culturale e far luce su personaggi spesso superficialmente trascurati o dimenticati. È stato un progetto che ha richiesto impegno e ha fatto scaturire in me, e spero anche in tutti coloro che ne prenderanno visione, un forte senso di riconoscenza nei confronti di tante donne che ci hanno lasciato un’eredità estremamente ricca: innovazioni rivoluzionarie e soprattutto insegnamenti ancora oggi molto attuali”.
Il progetto è stato realizzato in partnership con Inner Wheel Italia- Club di Lecco, Distretto 604.
L’inaugurazione della mostra è prevista mercoledì 12 marzo alle ore 18 presso l’Istituto Maria Ausiliatrice, in via Caldone 18. La mostra resterà aperta fino al 24 marzo.