“La scuola cattolica ha una ricchezza, perché aiuta a entrare nella vita con una marcia in più: quella che viene fornita dalla bussola della libertà”. Lo ha detto oggi il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, nell’omelia della messa celebrata nella basilica cattedrale di San Marco in occasione del 175° anno di fondazione della congregazione Suore Figlie di San Giuseppe, voluta dal sacerdote veneziano mons. Luigi Caburlotto (1817-1897) riconosciuto beato dalla Chiesa nel maggio di dieci anni fa. In una basilica gremita da più di 1.500 partecipanti: bambini e ragazzi, insegnanti e genitori, religiose e religiosi che hanno potuto vivere anche un pellegrinaggio giubilare, Moraglia ha affermato: “Don Luigi Caburlotto oggi ci chiede di riscoprire la passione educativa”. “E per passione educativa – ha spiegato il patriarca – non intendiamo solo (lo è anche) i doveri scolastici, ma è qualcosa di più: è un’alleanza in cui nessun soggetto sia latitante (i genitori, la famiglia, la scuola). Noi tutti siamo chiamati a raccogliere la sfida educativa e a pensare che la scuola cattolica può avere, con l’alleanza di tutti, una marcia in più. Perché siamo migliori? No, perché abbiamo un progetto che viene dal Vangelo e che alcuni – come don Luigi – hanno saputo cogliere ed interpretare nel loro tempo”. “A noi, ora, il testimone, ossia il compito di cogliere ed interpretare la sfida educativa nella città del ventunesimo secolo, nell’era digitale e dell’intelligenza artificiale, nel tempo in cui bisogna spiegare che il cellulare è utile ma non è il nostro padrone e che la rete può essere consultata ma bisogna esserne educati e bisogna sapersi muoversi”, l’esortazione conclusiva di Moraglia.